Previsioni Euribor e Irs del 15 dicembre 2017

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La settimana segnata dalle riunioni di due fra le più importanti banche centrali al mondo, quella statunitense e quella europea, si conclude paradossalmente senza novità sui mercati obbligazionari, impassibili allo scontatissimo rialzo dei tassi base della Federal Reserve ed alla prevedibilissima mancanza di spunti dalla riunione Bce che ha mantenuto i tassi invariati (Refi 0%).euribor-360-gg-15-12-2017

Anche sul mercato dei derivati di Londra, le sedute prive di sussulti sono state proprio quelle nel mezzo della settimana, nonostante ottimi motivi di ribasso per i futures sull’Euribor 3 mesi provenissero dai nuovi record dell’indice composito IHS Markit Flash PMI sull’Eurozona, oltre che dalle stesse stime di crescita economica da fonte Bce riviste in forte rialzo.

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Pertanto la curva delle attese, che da diverse settimane metabolizza la riduzione degli acquisti programmati da 60 a 30 miliardi di euro al mese a partire dal mese di gennaio, propone l’Euribor 3 mesi allineato al fixing -0,329% del 15/12/2017 per il prossimo mese di marzo, a -0,325%, e sempre a livello -0,27% per fine 2018, quando ancora non sarà stato affrontato il primo step al rialzo per il tasso sui depositi.tassi-euribor-3-mesi-previsti-fino-al-2023-liffe-15-12-2017

Tasso nullo a dicembre 2019 e nessuna variazione in sette giorni per l’Euribor 3 mesi esattamente un anno dopo, confermato in salita a quota 0,305%.

Col 2017 potrebbe concludersi la fase laterale del tasso fisso, ma la prudenza è massima tra operatori abituati a riconoscere il ruolo predominante della banca centrale che tamponerà gli strappi del mercato.

Nella penultima settimana di novembre la presenza calmieratrice della Bce impediva la risalita dei rendimenti, nonostante venisse certificata la maggiore crescita in 79 mesi delle variabili economiche rientranti nell’indice Markit composito preliminare di novembre. Coi principali benchmark invariati, l’Irs 10 anni scendeva a 0,83% il 24 novembre.

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A cavallo tra novembre e dicembre i dati economici erano buoni sia in Europa che negli Usa ma, a differenza del Treasury, il decennale tedesco presentava rendimento in declino.

Con quota 0,84%, l’Irs 10Y concludeva il mese passato poco sopra le previsioni, confermando in ogni caso lo spostamento verso il basso dell’intervallo di variazione.

Nelle ultime due settimane sono giunti altri dati apprezzabili, tra i quali la revisione del Pil Eurozona e la stima Adp degli occupati nel settore privato Usa, ma tanto non è bastato a schiodare i Treasury da quota 2,36% e soprattutto il Bund da quota 0,3%, che anzi è finito sotto per qualche seduta.

Irs 10 anni fissato a 0,79% il 15 dicembre 2017.

irs-15-12-2017I mercati finanziari sono consapevoli che i rendimenti del Treasury e del Bund sono inferiori al fair value, come pure sono consapevoli che il Tightening assorbirà lentamente la liquidità in eccesso mentre il Tapering ha caratteristiche tali da assicurare condizioni di abbondanza per molto tempo ancora.

Se da un lato tutti gli operatori sanno che i tassi sono destinati a salire, dall’altro nessuno sa bene quando e, in aggiunta, si comincia a sospettare che i movimenti non saranno particolarmente bruschi. La volatilità minima delle ultime sedute è particolarmente indicativa.

E’ anzitutto l’inflazione a tranquillizzare il mercato, perché la stima ultima di medio-termine all’1,7%, e la sua debole dinamica di fondo, bagnano le polveri delle armi in dotazione ai banchieri del vecchio continente, soprattutto quelli centrali, ed immobilizzano i capitali a scapito dei rendimenti.futures-sul-bund-eurex-15-dic-2017

Lo specchio più fedele della situazione attuale è il governativo tedesco, tornato sotto quota 0,3% nonostante fattori tecnici nel Mare del Nord e rinnovati accordi tra Paese arabi stiano facendo puntare quota 60 dollari al petrolio.

Previsioni Irs 10 Y di fine anno nella fascia 0,71%-0,87%, presumibilmente al ribasso sul fixing 0,79%.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor del 22 dicembre 2017”)

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Irs del 5 gennaio 2018”)

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