Previsioni Euribor del 15 gennaio 2016

L’attenzione degli operatori nel corso della settimana è stata rivolta in primo luogo ai dati di provenienza Paesi emergenti, che esercitano effetti di trascinamento sull’economia mondiale, e poi alla variabile petrolio che influenza il livello dei prezzi e suggerisce manovre di politica monetaria.

curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 15 gennaio 2016)

In particolare il rallentamento della Cina, l’apprezzamento del dollaro, la volontà dell’industria di settore intenzionata a procedere comunque ad estrarre materia prima nonostante l’abbondanza di scorte e l’aggiunta imminente della produzione iraniana, fanno ritenere congrua la soglia dei 20 dollari al barile che apre orizzonti economici e finanziari inesplorati. Entro questi si colloca sia il potenziamento del Quantitative Easing oltre quota 60 miliardi di euro mensili che tanto aveva illuso (e poi deluso) i mercati a dicembre, sia un nuovo taglio del tasso sui depositi Bce. L’ipotesi dell’abbattimento del deposit rate per 10 punti base, che verrebbe così annunciato in quota -0,4% già durante la riunione del consiglio direttivo il prossimo 21 gennaio, trova consenso crescente tra gli operatori.

tassi Euribor 3 mesi previsti fino al 2021 (Liffe, 15 gennaio 2016)Sul fronte prettamente monetario europeo, invece, non sono state segnalate novità di rilievo e lo stesso eccesso di liquidità sistemico si è mantenuto stabile: tutto ciò si è riflesso in una situazione di tranquillità relativa che in settimana sul mercato interbancario ha comportato oscillazioni minime dei tassi per gli scambi di denaro tra istituti.

Se l’Euribor 3 mesi risale a quota -0,142% il 15 gennaio 2016 mantenendo il minimo storico di martedi e mercoledi distante due millesimi, per gli altri tassi prosegue la discesa tra qualche incertezza.

Chiude a -0,221% l’Euribor 1 mese. Euribor 6-12 mesi rispettivamente a -0,054% e 0,049% (fonte dati: Aritma).

Il grafico elaborato secondo i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi del 15/01/2016 evidenzia cambiamenti di rilievo sul tratto in salita a medio-lungo termine, dove la crescita dei valori viene moderata per meno di sette centesimi a scadenza tra la fine del 2018 e settembre 2019 (0,13% – 0,38%).

Sulle scadenze più vicine, invece, le attese ribassiste sull’Euribor 3 mesi rimangono invariate sul dato a sette giorni (-0,185% a metà marzo e -0,215% a metà giugno). Minimo confermato a fine 2016 (-0,24%) dal mercato Liffe, nel complesso tiepido sulla possibilità di intervento Bce.

Euribor 1 settimana al minimo storico -0,262% mercoledi scorso, quando è rimasto stabile l’utilizzo dei depositi giornalieri e dei conti correnti presso Bce sul totale dei 776 miliardi di euro.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs del 22 gennaio 2016”)

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