Monete d’oro

 

statere d'oroGli abitanti di Sardes, capitale della Lidia, utilizzarono un giacimento di elettro, lega naturale di oro e argento rinvenuta in abbondanza presso il fiume locale, per coniare le prime monete.

Dopo un’accurata pesatura, il lingotto veniva posto sull’incudine e marcato con punte di ferro battute col martello, lasciandovi impresse le figure di animali come leoni o teste di cavallo.

Circa mezzo secolo dopo la prima monetazione, il livello di avanzamento tecnologico di questo popolo consentì di separare l’oro e l’argento della lega di elettro in modo da ottenere lo Statere d’oro e quello d’argento.

Inizio attività imprenditoriale o autonoma /5

 

Introdotta con il D.P.R. del 26 ottobre 1972 n° 633 e successive modificazioni, l’Iva presenta drastiche differenze con le imposte precedenti all’anno 1972.

Si applica sulle operazioni relative a cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuati sul territorio nazionale e sulle importazioni da chiunque effettuate dai Paesi extra CEE.

Per il presupposto dell’applicazione dell’Iva è necessario che si verifichino le seguenti condizioni: cessione di beni o prestazione di servizi, oppure prestazione professionale o artistica.

Non si applica l’imposta sulla cessione dei beni esportati e sull’effettuazione di servizi in campo sanitario ed assicurativo.

L’Iva si applica con aliquote diverse: sono soggetti all’aliquota del 4% la frutta, il pane, la pasta e via di seguito altri beni di prima necessità, mentre si applica il 10% sui prodotti di salumeria e sui prodotti di pasticceria, e scontano l’aliquota del 20% i vini, i liquori, la birra e, in genere, tutti i servizi effettuati dai professionisti e dalle imprese di servizi.

L’importo da versare si determina anche in funzione della scelta del regime contabile (http://www.questidenari.com/?p=241); per praticità noi considereremo solo il regime semplificato e quello ordinario.

Infatti in questi due regimi l’imposta da versare è determinata dalla differenza tra l’Iva sugli acquisti e l’Iva sulle vendite e prestazioni.

Specificamente, la differenza tra l’imposta sulle vendite e quella sugli acquisti va versata.

Per i soggetti che non raggiungono un determinato volume d’affari è opzionabile un versamento mensile o trimestrale, e chi supera il detto volume d’affari è obbligato ad effettuare i versamenti mensilmente.

I contribuenti trimestrali effettuano i versamenti nelle seguenti date: 16 maggio (I° trimestre), 16 agosto (II° trimestre), 16 novembre(III° trimestre), 27 dicembre (acconto), 16 marzo (dell’anno successivo, ma generalmente abbinato alla dichiarazione dei redditi: saldo del IV° trimestre).

Il contribuente tenuto al versamento mensile versa il 16 di ogni mese (successivo a quello di liquidazione: 16 febbraio per gennaio, etc.) e alla scadenza del 27 dicembre.

Questi versamenti si effettuano col modello F24 a cui si rimanda (http://www.questidenari.com/?p=382).

Il modello di dichiarazione Iva va presentato in allegato alla dichiarazione dei redditi, ad eccezione degli imprenditori esonerati (dalla presentazione della dichiarazione iva: agenti assicurativi, medici, esenti ex art. 10) e di coloro che, svolgendo attività di vendita porta a porta, sono esonerati dall’obbligo della presentazione del modello Unico (dichiarazione dei redditi).

Generalmente gli imprenditori non percepiscono l’Iva come un’imposta: se infatti il loro compito di sostituto dovrebbe essere quello di trattenere questa differenza e versarla all’Erario, nella maggior parte dei casi dette somme sono utilizzate per le esigenze di cassa che l’imprenditore deve affrontare.

Non di rado accade che l’imprenditore abbia già utilizzato dette somme e non sia in grado di effettuare il versamento: questo comporta l’applicazione di sanzioni che sono sostenibili se vengono sanate entro i 30 giorni dalla scadenza con il ravvedimento operoso, altrimenti, superata la barriera dei 30 giorni, il ravvedimento rimane sempre possibile ma le sanzioni divengono più rilevanti e possono arrivare fino al 30% dell’imposta dovuta.

 

 

FINE PUNTATA N° 5 – Iva

La BCE e le montagne russe

   La Banca Centrale Europea continua ad abbassare i tassi di interesse: il costo del denaro scende all’1,25% ma la mossa non sembra essere stata bene accolta dalle principali piazze finanziarie, che rallentano il loro andamento rispetto ai corsi in apprezzabile crescita della mattinata odierna.

La reazione immediata delle Borse è ovviamente dovuta alle aspettative di taglio dei tassi che gli operatori quantificavano in misura più vigorosa nell’ordine dello 0,50% (fonte: www.ilsole24ore.com), aspettative indotte pure dall’entità dell’ultima manovra (http://www.questidenari.com/?p=232) che fa “storico” nella mente degli operatori.

L’effetto negativo fatto registrare sui listini si deve al perseguimento di una strategia di variazione dei tassi che non ha caratteristica di moderazione (c.f.r. penultimo taglio e politica fine tuning http://www.questidenari.com/?p=147) né si presenta uniforme nel tempo. Si aggiunga che lo stesso Trichet, in concomitanza alla mossa dell’Eurotower, afferma che i tassi ricominceranno a salire a metà anno – è un chiaro avvertimento ai possessori di titoli di Stato che sono invitati a rimettere in circolazione la moneta cedendo le loro obbligazioni (http://www.questidenari.com/?p=400).

Economies of scale

 

Last time I published my post in “e-business” category, I talked about savings due to the increasing amount of products manufactured.

My friend Gabriele works as sales representative in a hi-tech shop and, after having read my post, he asked me: “why doesn’t my 80Gb hard disk cost as much as the double of a 40Gb one?”.

The answer can be found in economies of scale, because fixed costs are “absorbed”.

For example, if you had to manage a warehouse where little merchandise is stored, and you had to pay a fixed amount of money for renting, every product would absorb a portion of the fixed expenses. Differently, if you had to pay the same amount of money for renting but had to manage a lot of products in the warehouse, every product would be allocated a very little percentage of the total cost!

That’s all: every company would like to increase its production in order to make the costs less heavy, but a clever manager has to make sure his colleagues the demand will raise! Otherwise, the increasing  production would mean the opposite than savings ……

E-commerce businesses have generally to face similar problems because fixed expenses (server and data transmission, direct labour costs and salaries for administrative personnel, rent, design and development of the web site, depreciation, insurance premiums etc.) are very important, and we’ve already talked about the uniqueness of the product.

If an internet based firm produces only a product, or few copies of its product after having hired a number of technicians (perhaps the most important expense), there are two keys for profitability: fixed costs could be transformed in variable costs (look at http://www.questidenari.com/?p=218), or management should add high mark-up on to each product’s price in order to get high incremental revenues.

Anyway, you’ll see the great importance related to structural costs: break-even-point is very far, and e-businesses must be managed with a strong strategic vision in the long run. A technician can create a start-up, but only a business administrator is able to run the shop successfully.

Bestie e denaro

 

Come gli antichi Greci, e come pure i Romani, i Celti, gli Indiani e gli Iraniani di cui tutti ci sono giunte molte prove, alcune popolazioni dell’attuale Africa orientale possiedono bestiame a simbolo della loro ricchezza e condizione sociale, e non solo per ricavarne cibo e pelli.

Gli animali permettono quindi a molti allevatori del Kenia di disporre di strumenti di corresponsione per indennizzi, multe ed imposte matrimoniali.

Attenti ai BTP!

Buoni del tesoroCome già avvenuto negli Usa, dove le massicce emissioni di bond governativi aggravano il deficit di bilancio, anche in Europa gli interventi a sostegno dell’economia di Stato e del sistema creditizio finiscono per appesantire i conti pubblici (http://www.morningstar.it/it/funds/article.aspx?articleID=78397&categoryID=417&lang=it-IT).

La percezione che ne segue di aumentato rischio di insolvenza, ovviamente, accresce il premio per il rischio assunto dagli investitori di titoli governativi italiani e greci, i cui emittenti allo stato attuale si posizionano nell’eurozona  come i più distanti dai benchmark “virtuosi” di Germania, Olanda e Francia.

In questo quadro generale, le future e prevedibili emissioni massive di bond governativi non possono far altro che abbattere i prezzi dei titoli e, per via della nota relazione inversa (http://www.questidenari.com/?p=80), spingere verso l’alto i rendimenti. Gli operatori di Borsa aggiungono che le impennate ultime dei listini azionari soffiano sul fuoco spostando l’attenzione degli investitori su mercati notoriamente più ricchi di emozioni rispetto a quelli obbligazionari (http://www.morningstar.it/it/lnp/article.aspx?lang=it-IT&articleid=78834&categoryid=426): ma è pur vero che il trasferimento di ricchezza fra comparti non è automatico né, soprattutto, matematico, ma piuttosto umorale e quindi effimero.

Con tutte le conseguenze del caso a cui sono interessati in particolar modo i titolari di obbligazioni a tasso fisso su scadenze lunghe come i detentori di Buoni Poliennali del Tesoro, ed in generale coloro che, cercando la sicurezza dei titoli di Stato, si assumono inconsapevolmente una parte di “rischio Paese” e trovano tassi non certo esaltanti, specie sulle scadenze brevi, la strategia corretta potrebbe essere quella di liberarsi al più presto dei vecchi BTP in portafoglio, ovvero anticipare il mercato e monetizzare in attesa delle prossime opportunità!