Tanzi e il capro espiatorio

 

A tre mesi dalla sentenza di primo grado, sono note le motivazioni di condanna per Calisto Tanzi, autoproclamatosi imprenditore modello sotto il profilo industriale ma del tutto sprovveduto sotto quello finanziario, a parere dei giudici.

L’immagine di Tanzi, specchio opaco dei nostri tempi ultimi in cui si è andato perdendo il rapporto di sano parallelismo tra la produzione di grandezze reali e monetarie in azienda, si confonde con quella purtroppo consueta dell’agnello sacrificale che caratterizza i grandi scandali, non solo finanziari. Ne rimane indenne, più di tutti, l’istituto finanziario della Bank of America, che secondo i pm milanesi avrebbe dovuto essere condannato a risarcire solidalmente i creditori del gruppo.

I legali di Tanzi non si sono ancora pronunciati in merito all’eventuale ricorso in appello, ma in caso di definitiva condanna a 10 anni per aggiotaggio, ostacolo all’attività di vigilanza e falso dei revisori, i superati limiti di età del cavaliere impediranno comunque la costrizione nelle patrie galere. Chissà cosa starà pensando Stefano Ricucci che, in una delle sue ultime apparizioni televisive, aveva esternato stupore per essere stato l’unico condannato, in Italia, per il reato di “divulgazione di notizie false, esagerate o tendenziose, ovvero attuazione di operazioni simulate” ………..………

Overheads: concrete issues and intangible advantages

 

What accounts for all the interest in overheads?

Their weight in the accounting system, obviously. If indirect costs were a minimal portion compared to the total expenses, controllers should overlook them: accuracy pursued wouldn’t justify efforts in time spent, many involved employees and implemented information flows.

Yet, think about dealers operating in the learning field: the greatest indirect costs are salaries for sellers, because merchandise and other inputs are not very expensive.

Every seller needs to be trained, so shareholders have to invest money for renting conference rooms, purchasing office supplies, hiring experienced teachers, etc.

You are now allowed to know the total expense, but you don’t know if the effort for training will be successful. How much will training expenses affect the billing? Too little? Too much? Nothing?

On the other hand, a profitable quarter will make controllers wonder about the effective allocation of the same costs among business lines: they will choose either ABC (http://www.questidenari.com/?p=510) or traditional full costing method (http://www.questidenari.com/?p=500) using responsibility segments in order to input the overall expenditures.

The cost accounting procedures make use of strong discretionary power expressed by controllers, so final results will have been discussed by the time of the finished report.

Some managers prefer to fix the problem by eliminating training, Research & Development expenditures or promotion, and that’s why many businesses establish quality targets, and not only profitability goals.

Despite profits earned at the moment, the result of actual cost of training (or R&D) lower than the standard one doesn’t mean the achievement of long term savings necessarily. Managers must increase Economic Value Added in the long run, and a lasting competitive edge needs good services in order to satisfy customers: faithful clients might be the right way for sustainable profits.

Coge e flussi finanziari

 

Possono le alchimie contabili influenzare la produzione di effettivi flussi di cassa in azienda?

Chi si trovasse a rispondere a questo interrogativo ex abrupto, probabilmente si esprimerebbe in senso negativo: come è noto, la contabilità generale rappresenta solo un modo (stabilito dalla legge) per rappresentare le vicende aziendali e comunicarle a terzi soggetti. Come a dire: posso esprimermi diversamente, ma il contenuto delle mie parole non cambia.

Eppure, si pensi alla possibilità lasciata al contabile di creare una qualsiasi voce soggetta a partita doppia, alla discrezione nell’utilizzo del codice tributario per l’iscrizione del magazzino nel bilancio, ai c.d. costi rinviati rappresentativi dei lavori interni e delle immobilizzazioni in corso, o alla scelta dei tempi di ammortamento dei cespiti (sia pur limitata nei recenti orientamenti legislativi): l’elasticità che il nostro legislatore consente in ordine alla rappresentazione dei fatti gestionali produce variazioni contabili nel risultato d’esercizio che poi si traducono in variate possibilità di auto-finanziamento effettivo.

Si prenda ad esempio proprio il caso, estremamente comune, della quota annua di ammortamento: essa decurta l’utile di periodo al 31.12 che costituisce la grandezza economica normalmente più rilevante in termini di contributo alla creazione di cash flow periodale, dato che rientra nel computo del flusso della gestione corrente ovvero rappresenta l’elemento chiave (tipico) per la produzione di liquidità da utilizzare per i nuovi investimenti nell’esercizio successivo, nell’eterno susseguirsi di acquisti e vendite.

Una maggiore quota di ammortamento implica principalmente che l’anno dopo ci saranno meno tasse da versare allo Stato e meno dividendi da ripartire tra i soci, e cioè meno uscite monetarie, ovvero comporterà il trattenimento di maggiore liquidità nelle casse aziendali da destinare agli investimenti produttivi, fermi restando i medesimi fatti gestionali risalenti al periodo amministrativo precedente.

La cartella esattoriale

Per le persone non particolarmente introdotte nel campo, cerchiamo di illustrare cos’è una cartella esattoriale e i motivi che inducono l’amministrazione ad emetterla.

Iniziamo col dire che tramite il ruolo esattoriale (cartella) la pubblica amministrazione riscuote determinate somme di denaro che il contribuente deve corrispondere.cartella-esattoriale2

Ci sono ruoli emessi annualmente e che il contribuente è tenuto a versare (molti enti locali riscuotono i loro tributi in questo modo, basti pensare ai contributi per la nettezza urbana e l’acqua). Sempre tramite ruolo, vengono riscosse le sanzioni per le infrazioni al codice della strada non liquidate entro il termine dei 60 giorni dalla notifica.

Ma il caso più frequente dell’emissione dei ruoli è la mancata corresponsione delle imposte sui redditi.

A differenza di una decina di anni fa, generalmente prima dell’emissione del ruolo, al contribuente arriva (dall’amministrazione) un avviso relativo ad un’anomalia delle dichiarazioni presentate, chiamato avviso bonario, che permette di provvedere alla risoluzione della controversia nel caso in cui non ci siano sanzioni da versare, oppure, se l’anomalia è verificata, consente di sanare versando una sanzione in misura ridotta.

Può accadere che detto avviso non sia notificato ed al contribuente arrivi direttamente il ruolo esattoriale: se il contribuente non ha nulla da obiettare, può provvedere al pagamento richiedendo il rimborso della quota parte della sanzione applicata.

Se invece il contribuente ha motivo di contendere, può presentare la dovuta documentazione all’agenzia delle entrate e chiedere l’annullamento del ruolo, oppure può impugnare il ruolo stesso nei termini presso le commissioni tributarie.

Il contribuente può effettuare il pagamento del ruolo entro 30 giorni dalla notifica oppure predisporre ricorso entro 60 giorni dalla notifica stessa. Il pagamento estingue la controversia.

Può accadere che il contribuente non sia nelle condizioni di effettuare il pagamento in unica soluzione, per cui lo stesso può versare in più riprese gli importi a lui più comodi ed estinguere il ruolo, ma questo comporta l’applicazione di interessi e more sull’importo ancora non evaso.

Questo si verifica perché il contribuente non ha la possibilità di effettuare una rateizzazione degli importi iscritti a ruolo in rate costanti per un massimo di 72 rate commisurate in base al debito e approvate dall’esattore stesso (Equitalia S.p.A. controllata al 51% dall’agenzia delle entrate e al 49% dall’INPS – http://www.equitaliaonline.it/equitalia/opencms/) che consente il pagamento con un tasso di interesse minore di quello dovuto nella precedente soluzione; se non vengono rispettate le scadenze la rateizzazione decade.

Resta inteso che nella prima modalità l’esattore ha l’obbligo di provvedere a riscuotere il dovuto con interventi che vanno dal fermo amministrativo sugli autoveicoli, alla trascrizione di ipoteca su immobili e pignoramento di somme depositate presso terzi (conti corrente bancari e postali).

Per maggior chiarezza, illustriamo il fermo amministrativo, detto anche “ganasce fiscali“, consistente nella trascrizione del fermo al PRA che non dovrebbe consentire la circolazione del mezzo; questo comporta il rischio del sequestro del mezzo, in caso si venga fermati dalle forze dell’ordine, e la mancata copertura assicurativa.

L’iscrizione dell’ipoteca sul bene immobile è una forma cautelativa dell’amministrazione che conferisce alla stessa la titolarità del diritto di essere soddisfatta con preferenza nel caso di espropriazione o vendita del bene.

Nel caso del pignoramento immobiliare, l’esattore provvederà all’atto esecutivo della vendita all’asta dell’immobile per debiti superiori a 8.000 Euro.

Nel caso del pignoramento mobiliare, l’esattore può pignorare beni mobili del debitore sia presso l’abitazione che presso la sede dove viene svolta l’attività (sede operativa), e successivamente provvedere a metterli all’asta per soddisfare il proprio credito.

Il caso del pignoramento presso terzi si ha quando l’esattore richiede al terzo debitore del contribuente di effettuare il pagamento sostituendosi al debitore.

Nel caso dello stipendio, l’importo da versare sino a totale copertura dell’insolvenza non può superare il quinto dello stipendio stesso (cessione del 5° dello stipendio).

Il provvedimento di sgravio si ha quando l’amministrazione riconosce il proprio errore ed emette un provvedimento col quale annulla gli effetti della precedente richiesta.

Il provvedimento di sospensione si ha quando il contribuente impugna la cartella esattoriale presso la commissione tributaria e la stessa, per fondati motivi, riconosce in via presuntiva che il debito non è dovuto e, al fine di evitare una situazione di possibile insolvenza da parte del ricorrente, provvede a chiedere la sospensione della riscossione del debito.

Nel caso in cui la sospensione non avvenisse, l’esattore deve procedere alla riscossione fino alla pronuncia del giudice tributario su ricorso.

SCARICA L’ISTANZA DI RATEAZIONE DELLA CARTELLA DI PAGAMENTO (PERSONA FISICA, IMPORTI FINO A 5.000 EURO) – formato pdf

SCARICA LA SOSPENSIONE DELLA RISCOSSIONE – formato pdf

SCARICA IL RICORSO CONTRO LA CARTELLA DI PAGAMENTO – formato pdf

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(per le novità di luglio 2010 in materia di multe comminate per violazioni del Codice della Strada: http://www.questidenari.com/?p=2790)

Denaro in bronzo

 

Come si è detto (http://www.questidenari.com/?p=527), il bronzo fu utilizzato per i pagamenti da Etruschi e Romani che fusero i lingotti a forma di barra.

Le barre ritrovate dei primi, risalenti al V° secolo A.C., recano lo stampo di un ramo disegnato, mentre le barre degli antichi Romani di inizio III° secolo A.C., con immagini di elefanti, evidenziano le influenze delle monete greche.

Solo a partire dal 240 A.C., i Romani adeguarono la forma del bronzo alle monete greche, anche se adottarono il sistema di valorizzazione intrinseca, e il peso delle monete più piccole, espresso in once, venne indicato attraverso l’apposizione di “punti” in rilievo sul disco metallico (uno per ogni oncia).

Anche Moody’s contro i Bot

moodys vs botNon farebbe neanche notizia la nuova discesa dei rendimenti dei titoli pubblici che porta i Bot semestrali al minimo storico dell’1,07%, causa la richiesta forte nell’asta di lunedi scorso (fonte: Ilsole24ORE).

Eppure, stavolta, un dato concomitante induce a riflettere sulla motivazione alla base della scelta di nuovo massiva degli operatori sui Buoni del Tesoro: la conferma del rating “Aa2” assegnato da Moody’s all’Italia (fonte: News24).

Il giudizio positivo espresso dall’agenzia di rating sul rischio Paese discende da considerazioni sui dati di natura quantitativa e qualitativa che riflettono la buona capacità del nostro Stato di adempiere alle proprie obbligazioni, ovvero alle possibilità di restituzione dei soldi ricevuti in prestito.

Tra i punti di forza dello Stivale vi sarebbero un’economia solida e diversificata per settore (per quanto in crescita ad un tasso inferiore a quello di altre economie, complice una produttività non ottimale), ed un alto reddito medio pro-capite dei cittadini (per quanto il loro risparmio si traduca principalmente in debito pubblico), mentre tra i punti di debolezza vi sarebbero l’elevata pressione fiscale (aggravata dall’evasione fiscale diffusa) e l’elevato costo del lavoro (collegato, addirittura in contraddizione, a bassi livelli salariali che non spingono i consumi).

Moody’s valuta con favore l’intervento dello Stato a sostegno delle banche esercitato attraverso la creazione dei Tremonti bond (http://www.questidenari.com/?p=333) in un contesto recessivo che mette a repentaglio i crediti vantati (per quanto un eventuale ricorso al finanziamento pubblico aggraverebbe ulteriormente il bilancio statale), e non esclude un futuro aumento dei tassi d’interesse causato dai maggiori spread richiesti sui titoli del Tesoro per via dei rischi connessi al probabile peggioramento del rapporto Deficit/PIL.

Con la speranza che le previsioni dell’agenzia siano più fondate di quelle che nel recente passato indussero i suoi analisti ad esprimersi su Lehman Brothers, teniamoci stretti questi rendimenti.