Novità fiscali sui fondi comuni d’investimento: i lordisti che piacciono

I senatori Pdl Bonfrisco, Tancredi e Germontani hanno presentato tre emendamenti in ordine all’equiparazione della tassazione in capo al sottoscrittore per tutti gli OICR.

Difatti, chi è titolare di un fondo di diritto italiano o lussemburghese storico, sino ad oggi, ha visto i propri investimenti subire la tassazione giornaliera sul NAV (c.d. fondi nettisti: tassazione in capo al fondo) mentre, diversamente, il sottoscrittore del fondo di diritto estero ha visto applicare la tassazione solo all’atto del disinvestimento (c.d. fondi lordisti: tassazione in capo all’investitore).

La differenza non è trascurabile se si valuta che i fondi di diritto estero, “lavorando” sul montante, ottengono una più forte capitalizzazione nel tempo rispetto ai fondi italiani gravati da decurtazioni continue, a parità di condizioni di mercato (effetto “zavorra”).

Ciò è vero se le quotazioni si mantengono in costante crescita nel tempo quando invece, nel caso opposto di discesa dei valori unitari delle quote, i fondi italiani proteggono meglio il capitale perché accumulano crediti d’imposta, ovvero scendono meno degli altri (effetto “paracadute”).

Il punto critico attiene proprio allo smantellamento dei crediti d’imposta ad oggi maturati dai fondi domestici per un importo di circa 5 miliardi di euro: gli emendamenti presentati giorni fa propongono che i crediti siano ceduti dagli Oicr alle Sgr, o anche ai collocatori, al fine di garantire liquidità (Fonte: Morningstar).

(per le novità sulla tassazione dei fondi comuni d’investimento italiani a partire dal 1° luglio 2011 e sulla compensazione delle relative minusvalenze si legga http://www.questidenari.com/?p=4571)

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