La misura del rischio finanziario /2 – Condizioni, formula e beneficio della Leva Finanziaria

Il significato di Leva Finanziaria (http://www.questidenari.com/?p=1437), esplicitato nel termine stesso, fa comprendere che la proprietà può sfruttare un “punto di appoggio” per aumentare il Return on Equity.

In altri termini, l’impresa che ricorre all’indebitamento nei confronti delle banche ha la possibilità di ottenere una maggior tasso di remunerazione sui mezzi propri – riassunto nell’indicatore ROE costituito dal rapporto tra reddito netto e patrimonio netto, ovvero tra il risultato d’esercizio e la somma del capitale sociale e delle riserve.

La misura del beneficio, ma anche la sussistenza delle condizioni a cui lo stesso viene ottenuto, sono chiariti nel momento in cui si proceda ad una formalizzazione del ROE piuttosto semplice nei passaggi algebrici. Se la somma tra il capitale di terzi (CT) ed il patrimonio netto (PN) rappresenta il capitale complessivamente investito in azienda (CI) che al momento ipotizziamo costante, e indichiamo con “i” il tasso passivo sulla concessione dei finanziamenti da terzi (rappresentati dalle banche), con “q” il rapporto tra i debiti ed il capitale investito (q = CT/CI), con “t” l’aliquota (media) fiscale che colpisce il reddito operativo (RO) al netto degli oneri finanziari (OF), la formula [1] del reddito netto (RN) si sviluppa nel seguente modo dopo aver diviso primo e secondo membro per PN:

[2] ROE = RN / PN = (1-t) / (1-q) • (ROI – i•q)

essendo state effettuate le sostituzioni

OF = i • CT = i•q•CI

OT = t • (RO – OF)

ed essendo, come è noto

ROI = RO / CI.

La formula [2], rappresentata graficamente su un sistema di assi cartesiani con ROI in ascissa e ROE in ordinata, esprime una retta con intercetta negativa ed inclinazione positiva, dato che i valori di “t” e “q” – entrambi compresi tra 0 e 1 – rendono sempre positivo il coefficiente del ROI:

Tav. 1

Tav. 1 rappresentazione grafica del Roe in funzione del Roi con indebitamento costante_edited

Se proviamo ad aumentare il quoziente di indebitamento q portandolo al livello q’ attraverso un’operazione di maggior indebitamento (∆CT>0), dovremo disegnare una nuova retta, incidente alla prima nel punto avente ascissa “i”, la cui inclinazione (di nuovo positiva) risulta maggiorata (perché diminuisce il denominatore del coefficiente angolare nella [2]), come accade anche all’intercetta negativa:

Tav. 2

Tav. 2: effetto Leva Finaziaria - rappresentazione grafica del Roe in funzione del Roi con aumento del coefficiente d'indebitamento

L’effetto “leva finanziaria”, a parità di condizioni e per un dato livello di ROI, è rappresentato dalla maggiorazione del tasso di ritorno sui mezzi propri, ed è quantificato dalla differenza LF = ROE’ – ROE, conseguente all’aumento dei debiti verso le banche.

Ma se la leva finanziaria costituisce il “beneficio” sul Return on Equity, non è detto che tale situazione migliorativa si presenti ogni qualvolta si ricorre al debito!

Esattamente, affinché la proprietà decida di effettuare l’operazione descritta, è necessario accertarsi che sussista la condizione di equilibrio economico, sintetizzabile nella disuguaglianza ROI > i.

Come potrete agevolmente verificare dall’ultimo grafico di Tav. 2, solo se il tasso di ritorno sui capitali complessivamente investiti è maggiore del tasso di interesse mediamente pagato sui debiti vi sarà convenienza a “saltare” sulla seconda retta – associata al quoziente d’indebitamento q’ – al fine di ottenere un valore di LF positivo.

Diversamente, qualora il ROI fosse inferiore al tasso i, l’indebitamento si tradurrebbe in un effetto leva finanziaria negativo – con evidente peggioramento sui ritorni della proprietà – mentre il punto di indifferenza, in cui LF = 0, ha coordinate P (i, i(1-t)). Se riflettete sulla questione, capirete uno dei motivi per cui le banche, quando effettuano istruttoria per valutare la possibilità di finanziare un’impresa, chiedono la consegna di copia del bilancio per paragonare la consistenza del reddito realizzato alla somma delle immobilizzazioni e del magazzino.

In ultimo, la misura del rischio, come appare evidente dalla nuova retta, è dettata dalla maggiore pendenza che comporta più forti variazioni positive o negative di ROE, rispetto alla situazione iniziale registrata sulla prima retta, relativamente al caso di aumento del ROI o al caso di una sua diminuzione identica in termini di valore assoluto. In altre parole, in un intorno positivo o negativo del punto di ascissa ROI, il ∆ROE è maggiore per la funzione associata al più alto livello di indebitamento.

(continua http://www.questidenari.com/?p=1544)

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