La Bce conferma i tassi e prende tempo sulla exit strategy

La ripresa economica nel 2010 basata su fattori estemporanei, il PIL 2009 meglio del previsto, i tassi adeguati.

Questo, in estrema sintesi, il contenuto delle parole espresse oggi da Trichet che ha deciso la conferma di tutti i tassi in zona Eurolandia: 1% per il costo del denaro, 1,75% per il tasso marginale sulle operazioni di rifinanziamento e 0,25% per quello sui depositi presso l’istituto centrale.

La Bce, dunque, non interviene per l’immediata e decisa manovra di drenaggio della liquidità iniettata nel sistema durante i mesi passati (fonte: IlSole24Ore): almeno fino ad aprile 2010 non è attendibile la stretta monetaria.

La chiave di lettura delle parole di Trichet sembra rappresentata da un passo indietro rispetto alle ultime azioni decise, quando forse l’orizzonte non era offuscato dalla crisi di Dubai, mercato in cui risulta investita una parte dei portafogli delle banche europee.

Infatti, non più di tre settimane fa, alle banche era stato lanciato il segnale di stop alla liquidità facile. Le cartolarizzazioni garantite da asset-backed securities (Abs), emesse a partire dal prossimo 1 marzo 2010, saranno accettate dall’Eurotower solo se valutate col rating di almeno due diverse agenzie, e saranno utilizzate con le finalità tipiche del prestito prendendo a riferimento il rating più basso. Questa regola sarà poi estesa a tutte le cartolarizzazioni a partire dal 1° marzo 2011, indipendentemente dalla loro data di emissione.

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