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Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborsi a favore del successore o del rappresentante

(continua da “Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborso in contanti, con accredito su conto corrente o vaglia cambiario. Modelli di richiesta per le persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche”)

Il contribuente può avere notizie sui rimborsi di imposte risultanti dalle dichiarazioni via internet, attraverso il servizio “Cassetto fiscale”.

Per i pagamenti riscuotibili presso le Poste, intestati a persone che non hanno la capacità di agire (come i minori), che sono decedute o che hanno dato mandato ad altri, il pagamento sarà effettuato a favore dei soggetti che le rappresentano o che ad esse succedono se viene presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente un’apposita richiesta in carta semplice (o tramite modello disponibile presso gli stessi uffici). Alla richiesta vanno allegati i provvedimenti che legittimano la successione, la sostituzione o la rappresentanza: nel caso di deceduto, la successione; nel caso di minore o interdetto, il provvedimento del giudice tutelare; in caso di fallimento, il provvedimento del giudice fallimentare; in caso di rappresentanza, la procura. I documenti già posseduti dall’Agenzia delle Entrate possono essere citati in un’autocertificazione, quelli non posseduti vanno presentati in originale o copia autenticata e non possono essere autocertificati.

In particolare, per i rimborsi intestati a persone decedute deve essere presentata anche un’autocertificazione attestante lo status di erede e, se vi sono diversi eredi e si vuol far riscuotere il rimborso ad uno solo tra loro, occorre che quest’ultimo si presenti all’ufficio munito delle deleghe alla riscossione sottoscritte da tutti gli altri coeredi e di una copia dei documenti di riconoscimento.

Ulteriori approfondimenti dalla fonte dell’Agenzia delle Entrate (download in formato pdf) aggiornata al mese di agosto 2014.

La successione (parte II) – Imposte ed esempi di dichiarazione

Per i beni materiali (fabbricati, terreni) caduti in successione, l’amministrazione finanziaria richiede un versamento di tributi che colpiscono per il 2% quale imposta ipotecaria, l’1% quale imposta catastale, in misura fissa per euro 35,00 per ogni conservatoria provinciale nella quale il de cuius era proprietario di immobili e per euro 58,48 quale imposta di bollo sempre per ogni conservatoria, per euro 18,59 per tributi speciali.

Per quanto concerne l’importo dovuto sia per l’imposta ipotecaria che catastale, bisogna provvedere alla rivalutazione dei beni, sia che si tratti di immobili civili, sia categorie particolari, sia terreni.

Gli immobili civili (cat. A2, A3, A4 etc.) debbono essere rivalutati per il coefficiente 105; gli immobili categorie C1 ed E devono essere rivalutati per il coefficiente 34, e gli immobili categorie A10 e D devono essere rivalutati per il coefficiente 50. Si ricorda che la rendita catastale, prima di essere rivalutata, deve essere moltiplicata per il numero fisso 5%.

Un’eccezione si verifica nel caso in cui l’erede abbia la sua residenza presso l’abitazione del de cuius. In questo caso l’importo da pagare, sia come imposta ipotecaria che catastale, è fisso ed ammonta per tutte e due le voci ad euro 168,00, fermi restando gli importi dovuti per le conservatorie.

L’imposta minima da versare, sia ipotecaria che catastale, ammonta ad euro 168,00.

Prima di effettuare il calcolo delle imposte da versare si deve tener conto della quota di possesso del bene che può non essere di totale proprietà del de cuius: infatti gli importi cambiano nel caso in cui il coniuge o i figli siano cointestatari del bene. A titolo esemplificativo, si rimanda al documento allegato (successioni: esempi).

Nel quadro B4 (è possibile scaricare il modulo “dichiarazione di successione” dalla parte I http://www.questidenari.com/?p=1902) vanno riportate le liquidità depositate presso gli istituti di credito. In mancanza di detti importi trascritti sul quadro, l’istituto può rifiutarsi di consegnare agli eredi le somme depositate dal de cuius. Dette somme debbono essere riportate e certificate con il saldo del conto alla data del decesso ed allegate alla dichiarazione.

E’ fondamentale ricordarsi di presentare all’ufficio territoriale del catasto (entro 30 giorni dalla presentazione presso l’agenzia delle entrate della dichiarazione di successione) la domanda di voltura dei cespiti iscritti nella successione, pena la sanzione per la ritardata presentazione. Alla data odierna il catasto fabbricati e terreni non è probatorio ma è in fase di ultimazione il trasferimento agli enti locali di detto compito: quindi, avere aggiornati gli assetti proprietari sarà molto importante per poter definire le compravendite di immobili.

Esempio pratico di una dichiarazione di successione:

–        de cuius: Mario Rossi

–        coniuge: Maria Bianchi

–        figli: Rossi Angelo, Rossi Antonella

–        decesso senza testamento, quindi successione dovuta per legge

–        beni caduti in successione: abitazione di famiglia + pertinenza (garage); immobile acquistato al 50% dai coniugi (cointestato); depositi su c/c cointestato: € 20.000,00

–        rendita catastale dell’immobile: € 375,00; rendita catastale del garage: € 43,00 – non rivalutati.

In questo caso l’importo da versare è di euro 168,00 per l’imposta ipotecaria ed euro 168,00 per l’imposta catastale, più euro 35,00 per la conservatoria ed euro 58,48 per l’imposta di bollo, ed euro 18,59 per i tributi speciali.

Nel caso in cui l’abitazione non fosse stata residenza principale della famiglia (casa a disposizione), si sarebbe dovuto calcolare la rendita e dividere l’importo al 50% visto che la quota del coniuge non cade in successione. Il conteggio da effettuarsi è il seguente:

rendita catastale euro 375 x 5% x 110 = 43.312,50, da dividere per 2: € 21.656,25 (immobile A2)

rendita catastale euro 43 x 5% x 110 : 2 = 4.966,50 : 2 = € 2.483,25 (immobile C2)

IMPOSTA DOVUTA

imposta ipotecaria ( 2%): 21.656,25 + 2.483,25 = 24.139,50 x 2 : 100 = € 482,79

imposta catastale (1%): 21.656,25 + 2.483,25 = 24.139,50 x 1 : 100 = € 241,395

Le imposte vanno versate col modello F23:

imposta ipotecaria con codice tributo 649T (euro 482,79)

imposta catastale con codice tributo 737T (euro 241,39)

imposta ipotecaria con codice tributo 778T per ogni conservatoria (euro 35,00)

imposta di bollo con codice tributo 456T (euro 58,48)

imposta tributi speciali con codice tributo 964T (euro 18,59).

La dichiarazione è completa per la presentazione in 3 copie.

SCARICA L’ELENCO DEI DOCUMENTI PER LA SUCCESSIONE (formato jpg)

SCARICA LE ISTRUZIONI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE (formato jpg)

SCARICA GLI ESEMPI PER LE SUCCESSIONI (formato jpg)

(per il rimborso delle imposte intestato a persona deceduta: “Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborsi a favore del successore o del rappresentante”)

La successione (parte I) – Documentazione

Al momento del trasferimento dei diritti per termine dell’esistenza di una persona fisica, gli aventi diritto sono obbligati a presentare il Modulario F – tasse – 3 /Mod. 4 meglio conosciuto come “dichiarazione di successione”.

Il modello, entro 365 giorni dalla data del decesso del de cuius, va presentato presso l’Agenzia delle Entrate competente per territorio dell’ultima residenza del soggetto.

Per i cittadini italiani residenti all’estero la dichiarazione va presentata all’Agenzia delle Entrate di Roma.

Sul modello – l’esempio riportato è valido per de cuius con coniuge e 2 figli – vanno riportati i dati anagrafici del defunto, annotando se l’eredità è devoluta per legge o testamento.

Sempre nel frontespizio del modello vanno riportati i valori espressi in euro relativi a immobili e diritti reali che cadono in successione, aziende, azioni e obbligazioni, quote societarie e ulteriori cespiti rappresentati dai valori patrimoniali depositati presso gli istituti di credito.

Nella seconda pagina va riportato l’albero genealogico del de cuius e l’elenco della documentazione che va allegata alla dichiarazione.

Questa documentazione consiste nel certificato di morte, certificato di residenza degli eredi, visure catastali degli immobili (se presenti nel patrimonio immobiliare oggetto della successione), autocertificazioni degli eredi e certificazione bancaria inerente i rapporti di conto corrente e deposito titoli.

Nella terza pagina (quadro A) vanno riportati gli eredi e i legatari con i rispettivi dati anagrafici.

Nella quarta pagina (quadro B1) vanno riportati i beni immobili e i diritti reali immobiliari con indicazione del comune di ubicazione, foglio, sezione, numero, subalterni, zona censuaria, categoria, rendita, quota di possesso e diritto. Non va dimenticato il valore del bene caduto in successione sul quale vanno calcolate le imposte.

Nella quinta pagina (quadro B2) vanno riportati il valore, la descrizione e la quota di possesso delle azioni, titoli e quote di partecipazione non quotati in Borsa né negoziati al mercato ristretto (i.e. mercato telematico in relazione al quale il volume degli scambi non è sufficiente a garantire il grado di liquidità tipico degli strumenti finanziari quotati).

Sempre nella quinta pagina (quadro B3) vanno riportate quota di possesso, descrizione e valore delle aziende relative a società di persone nelle quali il de cuius deteneva quote di partecipazione non azionarie.

Nella sesta pagina (quadro B4) vanno riportati gli altri cespiti (altri beni) del de cuius, principalmente i depositi bancari.

Nella settima pagina (quadro B5) vanno riportati i valori ed i beni trasferiti a titolo oneroso negli ultimi 6 mesi di vita del defunto ed eventuali detrazioni.

Nell’ottava pagina (quadro C) vanno riportate le donazioni e liberalità anche presunte effettuate dal defunto agli eredi e legatari.

Nella nona pagina (quadro D) vanno riportate le passività che vengono dedotte dal patrimonio per il conteggio delle imposte da versare.

(continua)

SCARICA LA DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE DAL SITO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE – formato pdf

SCARICA L’AUTOCERTIFICAZIONE DEGLI EREDI AI FINI DEL RIMBORSO DAL SITO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE – formato pdf

SCARICA L’ISTANZA DI VOLTURA DEI RIMBORSI INTESTATI A DECEDUTO DAL SITO DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE – formato pdf

(continua http://www.questidenari.com/?p=2102)