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Circolare n. 24/E del 31 luglio 2013: auto e moto, giochi ed investimenti

(continua da “Circolare n. 24/E del 31 luglio 2013: abitazione, rate di mutuo e canone di locazione, immobili esclusi”)

La tabella A individua pure la categoria di spese per il mantenimento dei mezzi di trasporto che, posseduti a titolo di proprietà o in forza di un contratto di leasing o di noleggio, sono a disposizione del contribuente nel corso dell’anno.

Tra questi sono considerati gli autoveicoli ed i motoveicoli (compresi camper, caravan e minicar) per le spese puntualmente individuate (in assenza si procede a calcolare carburante e manutenzione in base alla potenza in kw), per le assicurazioni obbligatorie e non, per il bollo. Se nel corso dell’anno sono state pagate somme a titolo di maxirata o riscatto per i contratti di leasing o noleggio, le stesse rilevano come spese per “investimenti”, analogamente alle spese per l’acquisto di veicoli in proprietà.

Anche per i natanti, per le imbarcazioni e le navi da diporto nella disponibilità del contribuente in proprietà o in leasing, in assenza di spese puntualmente individuate relative a carburante e manutenzione, si procede ai relativi calcoli in base a lunghezza e tipologia (a motore o a vela) applicando i parametri contenuti nella Tabella A. Quindi si aggiungono le spese per Rc obbligatoria e gli eventuali canoni pagati nell’anno per le unità da diporto possedute in leasing.

Lo stesso procedimento viene adottato per gli aeromobili.

Vengono ancora considerate le spese per “istruzione”, per “tempo libero, cultura e giochi”, le spese per “altri beni e servizi” tra le quali sono compresi gli esborsi per assicurazioni contro danni, infortuni e malattie, per contributi previdenziali obbligatori, per alberghi, pensioni e viaggi organizzati, per assegni periodici corrisposti al coniuge.

L’ultima sezione della tabella A è dedicata agli investimenti: le relative spese per incrementi patrimoniali, imputabili al contribuente nel periodo d’imposta, sono pari alla differenza tra investimenti e disinvestimenti operati nell’anno e nei quattro precedenti all’acquisto dei beni. In sede di contraddittorio il contribuente può fornire prova in ordine alla formazione della provvista, che potrebbe aver ricavato nel corso di un periodo diverso rispetto ai quattro anni indicati, e all’utilizzo della stessa per effettuare lo specifico investimento.

DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138: liquidazione del TFR per dipendenti pubblici e pensionamento delle donne (art. 1)

Col decreto legge del 13 agosto 2011, n. 138, entrato in vigore lo stesso 13 agosto 2011, è stata modificata la disciplina della liquidazione del Trattamento Fine Rapporto per i dipendenti pubblici.

Il TFR verrà liquidato dopo che siano trascorsi 24 mesi dalla cessazione del rapporto lavorativo per i soggetti che maturano il requisito del pensionamento dal 1° gennaio 2012, ovvero decorsi 6 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro “nei casi di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età o di servizio previsti dagli ordinamenti di appartenenza, per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio prevista dalle norme di  legge o di regolamento applicabili nell’amministrazione” (art. 1, 22°, lettera a)).

Dette disposizioni non trovano applicazione esclusivamente in caso di cessazione dal servizio per inabilità derivante o meno da causa di servizio ed in caso di decesso del dipendente, dato che la lettera b) del comma 22 ha soppresso in parte il 5° comma dell’art. 3 della Legge n. 140/1997. Per i soggetti appartenenti al personale del comparto scuola che maturano i requisiti per il pensionamento entro la data del 31/12/2011, in ogni caso, viene applicata la disciplina vigente prima dell’entrata in vigore delle nuove norme (art. 1, 23°):

“Resta  ferma  l’applicazione  della  disciplina  vigente  prima dell’entrata in vigore del comma 22 per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento prima della data di entrata in vigore del presente decreto e, limitatamente al personale per il quale la decorrenza del trattamento pensionistico è disciplinata in base al comma 9 dell’articolo 59 della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive modificazioni ed integrazioni, per i soggetti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento entro il 31 dicembre 2011.”

Infine, viene confermata la durata dell’incarico di funzione dirigenziale inferiore a 3 anni se corrispondente all’ottenimento del limite di età per il collocamento a riposo. In tale evenienza, ai fini della liquidazione del trattamento economico di fine servizio ed in applicazione dell’articolo 43, 1°, del decreto del Presidente della Repubblica 29 dicembre 1973, n. 1092, e successive modificazioni, l’ultimo stipendio si computa in base all’ultima retribuzione percepita prima del conferimento dell’incarico con durata inferiore a 3 anni, con riferimento “agli incarichi conferiti successivamente alla data di entrata in vigore del presente decreto nonché agli incarichi aventi comunque decorrenza successiva al 1° ottobre 2011” (art. 1, 32°).

Il comma 20 dell’art. 1, invece, anticipa di 4 anni la decorrenza del requisito anagrafico per il pensionamento delle donne modificando esclusivamente le date di cui al comma 1 dell’art. 18 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111; nella versione aggiornata:

A decorrere dal 1° gennaio 2016, ferma restando la disciplina vigente in materia di decorrenza del trattamento pensionistico e di adeguamento dei requisiti di accesso al sistema pensionistico agli incrementi della speranza di vita ai sensi dell’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e successive modificazioni, per le lavoratrici dipendenti e per le lavoratrici autonome la cui pensione è liquidata a carico dell’assicurazione generale obbligatoria e delle forme sostitutive della medesima, nonché della gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, il requisito anagrafico di sessanta anni per l’accesso alla pensione di vecchiaia nel sistema retributivo e misto e il requisito anagrafico di sessanta anni di cui all’articolo 1, comma 6, lettera b), della legge 23 agosto 2004, n. 243, e successive modificazioni, sono incrementati di un mese. Tali requisiti anagrafici sono incrementati di ulteriori due mesi a decorrere dal 1° gennaio 2017, di ulteriori tre mesi a decorrere dal 1° gennaio 2018, di ulteriori quattro mesi a decorrere dal 1° gennaio 2019, di ulteriori cinque mesi a decorrere dal 1° gennaio 2020, di ulteriori sei mesi a decorrere dal 1° gennaio 2021 e per ogni anno successivo fino al 2027 e di ulteriori tre mesi a decorrere dal 1° gennaio 2028.

Per le disposizioni riguardanti le rendite finanziarie, gli studi di settore, l’attività di contrasto al riciclaggio di denaro sporco e all’evasione fiscale per professionisti ed attività commerciali si legga http://www.questidenari.com/?p=4922; il testo completo del DECRETO-LEGGE 13 agosto 2011, n. 138, è disponibile sul sito Gazzettaufficiale.it.

Aliquote 2011: contributi per gestione separata, artigiani e commercianti

Le aliquote contributive per la gestione separata (http://www.questidenari.com/?tag=gestione-separata art. 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n° 335) sono invariate nel 2011 al 26,72% per tutti i soggetti iscritti non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie (26% IVS + 0,72% aliquota aggiuntiva), e al 17% per i soggetti titolari di pensione o muniti di altra tutela pensionistica obbligatoria (soggetti coperti).

Il versamento dei contributi deve essere eseguito dal titolare del rapporto contributivo, entro il giorno 16 del mese successivo a quello di corresponsione del compenso, facendo uso del modello F24 (telematico nel caso dei titolari di partita IVA).

L’onere contributivo rimane totalmente a carico dei professionisti iscritti alla gestione separata, ed il versamento dei contributi deve essere eseguito alle scadenze fiscali previste per il pagamento delle imposte sui redditi (saldo 2010, 1° acconto 2011 e 2° acconto 2011) a mezzo modello telematico F24.

Dette aliquote (26,72% e 17,00%) sono applicate per l’anno 2011 ai redditi degli iscritti alla gestione separata fino al massimale di reddito per euro 93.622.

L’accredito dei contributi è basato sul minimale di reddito che, per l’anno 2011, è fissato ad euro 14.552; in caso di mancato raggiungimento di detto minimale alla fine dell’anno, verrà operata una contrazione dei mesi accreditati in proporzione al contributo versato (art. 2, 29° della L. 335/1995).

Risultano invariate anche le aliquote di computo (per il calcolo della pensione) al 26% per i soggetti non iscritti ad altra gestione pensionistica obbligatoria e al 17% per tutti gli altri iscritti (ulteriori approfondimenti dalla fonte: Circolare INPS n° 30 del 9 febbraio 2011).

Anche per artigiani e commercianti (http://www.questidenari.com/?tag=autonomi) sono invariate le aliquote contributive per l’anno 2011.

Per i soli commercianti è prorogato fino al 31/12/2013 l’obbligo al versamento del contributo da calcolarsi con l’aliquota aggiuntiva dello 0,09% ai fini dell’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale (art. 19-ter, 2°, legge n° 2 del 28 gennaio 2009).

Nel 2011 il reddito minimo annuo a base del calcolo per il contributo pensionistico IVS degli artigiani e degli esercenti attività commerciali (da versare in rate trimestrali) è pari ad euro 14.552.

Il massimale (sulla cui differenza rispetto al minimale viene computato il contributo residuo eventuale da versare in due acconti di pari importo e saldo, da aggiungersi al contributo “fisso” nei limiti del minimale di reddito) è pari ad euro 71.737 – che aumenta ad euro 93.622 per gli iscritti dal gennaio 1996 senza possibilità di frazionamento su base mensile.

Sul reddito minimale e per lo scaglione di reddito compreso tra il minimo annuo ed euro 43.042, il contributo per i titolari di qualunque età si applica nella misura del 20% per gli artigiani e del 20,09% per i commercianti, mentre per i collaboratori di età fino a 21 anni il contributo si applica nella misura del 17% per gli artigiani e del 17,09% per i commercianti.

Per lo scaglione di reddito compreso tra euro 43.042,01 ed il massimale, il contributo per i titolari di qualunque età si applica nella misura del 21% per gli artigiani e del 21,09% per i commercianti, mentre per i collaboratori di età fino a 21 anni si applica nella misura del 18% per gli artigiani e del 18,09% per i commercianti (in breve: +1% rispetto al precedente scaglione).

I contributi devono essere pagati – a mezzo modelli di pagamento unificato F24 – alle scadenze del 16 maggio, 16 agosto, 16 novembre 2011 e 16 febbraio 2012 per il versamento delle 4 rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito, ed entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sui redditi delle persone fisiche in riferimento ai contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale, a titolo di saldo 2010, primo acconto 2011 e secondo acconto 2011 (ulteriori approfondimenti dalla fonte: Circolare INPS n° 34 del 10 febbraio 2011).

Finanziaria 2011 – Aliquote contributive (art. 1, 39°)

Si riporta il contenuto del comma 39 relativo all’art. 1 della Legge di stabilità (http://www.questidenari.com/?tag=finanziaria-2011: disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato) nel testo definitivo, in attesa di pubblicazione su Gazzetta Ufficiale.

E’ abrogato il decimo comma dell’articolo 1 della Legge 247/2007 che, a decorrere dal 1° gennaio 2011, prevedeva:

–      l’innalzamento dello 0,09% dell’aliquota contributiva di finanziamento per i lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria ed alle sue forme sostitutive ed esclusive (cfr. quota a carico degli iscritti lavoratori dipendenti);

–      l’innalzamento dello 0,09% delle aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche degli artigiani, degli esercenti attività commerciali e dei coltivatori diretti, mezzadri e coloni iscritti alle rispettive gestioni autonome dell’Inps, nonché quelle per gli iscritti alla gestione separata Inps di cui all’art. 2, 26° della Legge 335/95;

–      l’incremento delle aliquote contributive per il computo delle prestazioni pensionistiche in misura corrispondente alle aliquote di finanziamento (cfr. quota di retribuzione lorda versata sotto forma di contributo obbligatorio).

(per gli aggiornamenti relativi all’esclusione dall’esenzione IVA per la cessione di fabbricati – Legge di stabilità 2011 – si legga http://www.questidenari.com/?p=3495)

(per le aliquote contributive 2011 e gli scaglioni di reddito relativi a gestione separata, artigiani e commercianti si veda: http://www.questidenari.com/?p=3715)