Archivi tag: 30/9/2011

Asta Bot semestrali e Ctz del 28 dicembre 2011

Con regolamento 2 gennaio 2012, il MEF ha disposto per martedi 28 dicembre 2011 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali, col sistema di collocamento dell’asta competitiva, e dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon” col sistema dell’asta marginale.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 29/06/2012 (179 giorni), sono offerti per 9 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari al 6,504% nell’asta dello scorso novembre. Nella mattinata di mercoledi i Bot semestrali (ISIN IT0004781941, emissione 02/01/2012), assegnati in prima tranche per l’intero importo offerto, hanno fatto segnare rendimento medio ponderato in drastico calo al 3,251%, prezzo medio ponderato 98,409 ed hanno ricevuto richieste per quasi 15,216 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,69). Il rendimento dei Bot 6 mesi, registrato nella prima asta successiva all’iniezione di liquidità della Bce con scadenza 3 anni ed in una mattinata caratterizzata sin dall’inizio dalla parte breve della curva in denaro sul mercato secondario (fonte: Reuters Italia), scende al rendimento semplice netto minimo del 2,422% secondo Assiom Forex, una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime.

I Ctz (ISIN IT0004765183, settima tranche) hanno decorrenza 30 settembre 2011 e scadenza 30 settembre 2013, sono emessi per ammontare nominale da un minimo di 1,5 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari al 7,814% nell’asta dello scorso novembre. Nella mattinata di mercoledi i Ctz 24 mesi (emissione 30/09/2011), assegnati per oltre 1,732 miliardi di euro (rapporto di copertura 2,24 derivante da richieste superiori a 3,875 miliardi di euro), hanno fatto segnare rendimento lordo in netta discesa al 4,853% e prezzo di aggiudicazione pari a 92,063.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 6 mesi si legga “Bot semestrali e flessibili: asta del Tesoro del 27 gennaio 2012”)

(per la prossima asta dei Ctz si legga “Ctz e BTP€i 10 anni: asta del 26 gennaio 2012”)

Bot semestrali e Ctz nell’asta del 25 novembre 2011

Con regolamento 30 novembre 2011, il MEF ha disposto per venerdi 25 novembre 2011 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali, col sistema di collocamento dell’asta competitiva, e dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon” col sistema dell’asta marginale riferita al prezzo.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 31/05/2012 (183 giorni), sono offerti per 8 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari al 3,535% nell’asta dello scorso ottobre (corrispondente al rendimento semplice netto minimo del 2,687% secondo Assiom Forex, una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime). Nella mattinata di venerdi i Bot semestrali (ISIN IT0004776164, emissione 30/11/2011), collocati in prima tranche per l’intero importo offerto, hanno fatto segnare rendimento medio ponderato in fortissima salita al 6,504%, prezzo medio ponderato 96,8 ed hanno ricevuto richieste per oltre 11,73 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,47). Il rendimento dei Bot 6 mesi, che rappresenta il massimo dall’introduzione della moneta unica, scende al rendimento semplice netto minimo del 5,251% secondo Assiom Forex, una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime.

I Ctz (ISIN IT0004765183, quinta tranche) hanno decorrenza 30 settembre 2011 e scadenza 30 settembre 2013, sono emessi per importo nominale pari a 2 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari al 4,628% nell’asta dell’ottobre scorso. Nella mattinata di venerdi i Ctz 24 mesi (emissione 30/09/2011), collocati per l’intero importo offerto (rapporto di copertura 1,59), hanno fatto segnare rendimento lordo in fortissima salita al 7,814% (massimo dall’introduzione dell’Euro), importo richiesto superiore a 3,188 miliardi di euro e prezzo di aggiudicazione pari a 87,1.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 6 mesi e dei Ctz si legga “Asta Bot semestrali e Ctz del 28 dicembre 2011”)

Asta del 26 ottobre 2011: Bot semestrali e Ctz

Con regolamento 31 ottobre 2011, il MEF ha disposto per mercoledi 26 ottobre 2011 l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro semestrali, col sistema di collocamento dell’asta competitiva, e dei Certificati di credito del Tesoro “Zero coupon” col sistema dell’asta marginale riferita al prezzo.

I Bot 6 mesi hanno scadenza 30/04/2012 (182 giorni), sono offerti per 8,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari al 3,071% nell’asta dello scorso settembre (corrispondente al rendimento semplice netto minimo del 2,281% secondo Assiom Forex, una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime). Nella mattinata di mercoledi i Bot semestrali, collocati per importo pari a 8,5 miliardi di euro, hanno fatto segnare rendimento medio ponderato in forte salita al 3,535% (fonte: Ansa.it). I Bot (ISIN IT0004765621, emissione 31/10/2011, prima tranche) hanno fatto segnare prezzo medio ponderato 98,244 ed hanno ricevuto richieste per oltre 13,319 miliardi di euro (rapporto di copertura 1,57).

I Ctz (ISIN IT0004765183, terza tranche) hanno decorrenza 30 settembre 2011 e scadenza 30 settembre 2013, sono emessi per importo nominale pari a 2 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento lordo pari al 4,511% nell’asta del settembre scorso. Nella mattinata di mercoledi i Ctz, collocati per l’intero importo offerto (rapporto di copertura 2,01), hanno fatto segnare rendimento lordo in salita al 4,628% (fonte: Ansa.it). La richiesta dei Ctz è stata superiore a 4,012 miliardi di euro, il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 91,690.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta del Tesoro dei Bot semestrali e dei Ctz al 25 novembre 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5660)

Tassi fermi per la Bce. Le previsioni Euribor e Irs a ottobre 2011

Più che la ripresa economica europea ridotta ai minimi termini, col rischio di ricaduta in recessione, poté l’inflazione galoppante a settembre, flash al 3% contro il 2,5% atteso.

E con le ultime parole di J.C. Trichet, a un passo dal commiato dalla presidenza Bce ma ancora deciso a confermare l’impronta della politica monetaria, non potevano che restare congelati i tassi di riferimento anche nel mese di ottobre: P/T all’1,5%, tasso sui depositi allo 0,75% e quello sui rifinanziamenti marginali al 2,25%.

Smentiti per questo mese, in tal modo, quegli operatori e analisti che davano per cosa fatta il taglio di un quarto di punto, o addirittura dello 0.5%, come necessario sostegno all’economia europea impantanata nella crisi del debito pubblico, piaga di alcuni Paesi “periferici” ma pure – di riflesso – fonte di dubbi per i governanti degli Stati virtuosi circa la permanenza nel sistema della moneta unica.

Come ha spiegato Trichet, la liquidità continuerà ad essere erogata alle banche commerciali dall’istituto centrale attraverso le aste aggiuntive con durata a 12 e 13 mesi di ottobre e dicembre; inoltre, continueranno fino a giugno 2012 le aste a 3 mesi con volume illimitato.

L’insieme delle decisioni immediate e prossime, compresa quella derivante dalla partenza a novembre del nuovo piano di acquisti (sul mercato di prima emissione e sul secondario) relativi alle obbligazioni bancarie garantite (covered bond), ha agevolato la stabilità dei tassi Euribor (scadenza trimestrale a 1,566% venerdi scorso); al tempo stesso, le scelte effettuate hanno determinato il ravvedimento delle previsioni per gli operatori di mercato che, a partire dai momenti successivi alla conferenza stampa di giovedi scorso, hanno ricontrattato subito i derivati future sull’Euribor 3 mesi: ne è seguito un deciso rialzo dei tassi impliciti sul Liffe misurato nell’ordine dei 15-20 centesimi fino al 2013, appena limato il giorno successivo.

Rispetto alla settimana precedente rimane confermato l’andamento parabolico nel tempo dei tassi Euribor 3 mesi previsti, in ribasso sulle scadenze più ravvicinate; il taglio di un quarto di punto al costo del denaro viene traslato a marzo dell’anno prossimo ed il punto di minimo (1,19% a settembre 2012) rimane lontano, sospinto dalle notizie sul default di una Grecia perennemente a rischio in quanto al beneficio dell’ottenimento delle tranche di finanziamento di volta in volta stanziate sulla base degli impegni assunti con Bce, Ue e Fmi.

Il comportamento manifestato dai tassi previsti Euribor la scorsa settimana ha influenzato anche i tassi Irs sulle scadenze a 2 e 3 anni, mentre l’Irs 10 anni è salito in maniera impercettibile. Senza dimenticare che Trichet ha confermato l’attuale continuità del piano di acquisto dei titoli di Stato dei Paesi dell’Eurozona in difficoltà, e la continuità futura garantita dal fondo “salva-Stati”, rispetto al mese scorso si assiste all’aumento dell’Irs per le durate inferiori a 15 anni e alla diminuzione per le durate superiori.

Il parametro decennale, principalmente, viene influenzato dal Bund 10 anni che la settimana scorsa ha viaggiato sopra quota 1,9%, ancora al di sotto del livello dell’inflazione; è questo uno dei motivi per cui si ritiene che il governativo tedesco possa essere venduto nelle settimane a seguire, e che il suo rendimento trascini l’Irs al rialzo. Al solito, non vanno escluse le sorprese che riserverà la situazione socio-economica e che potrannno alimentare il fenomeno “fly to quality” di richiesta del bene rifugio, causa del movimento opposto di discesa dei tassi.

(per le previsioni Euribor 3 mesi del 14 ottobre 2011: http://www.questidenari.com/?p=5350)

(per le previsioni Euribor 3 mesi e Irs al 4 novembre 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5544)

Previsioni Euribor 3 mesi: 30 settembre 2011

L’inizio della settimana trascorsa è stato caratterizzato dall’umore positivo dei mercati azionari che hanno trascinato al rialzo le previsioni dei tassi di interesse fino al 2013.

Hanno certamente giocato un ruolo favorevole le dichiarazioni di Ewald Nowotny, membro del consiglio direttivo Bce, secondo cui un ulteriore peggioramento dell’economia dell’Eurozona potrebbe comportare l’assunzione di decisioni di politica monetaria finalizzate ad abbassare il costo del denaro (per quanto il collega Yves Mersch abbia bollato come “selvaggia” la speculazione sull’imminenza del taglio, riferendosi alle previsioni di JP Morgan suffragate anche dalla novità del trasferimento della leadership a Mario Draghi).

Non hanno invece comportato sensibili variazioni nei tassi previsti la decisione del parlamento tedesco che rende la Germania il decimo membro (su diciassette) favorevole allo sviluppo del “fondo salva Stati” (dotazione Esfs che passa da 250 a 440 miliardi, possibilità di acquisto dei titoli di stato europei sul mercato secondario e apertura di linee di credito ai Paesi in difficoltà), né il dato sull’inflazione europea di settembre rilevata al 3% tendenziale (superiore alle attese del 2,5%).

Con l’Euribor 3 mesi che quota 1,554% al venerdi 30/09/2011, le previsioni sul Liffe rimangono in discesa sulle scadenze ravvicinate, col taglio di un quarto di punto a fine anno, e continuano a descrivere una curva con pendenza negativa fino al minimo (1,1%) di settembre 2012.

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(per le previsioni Euribor 3 mesi del 7 ottobre 2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5272)

Decreto-legge 138/2011 convertito nella legge 148/2011: limiti all’uso del contante, dei libretti di deposito e dei titoli al portatore; riduzione delle sanzioni per gli esercenti (art. 2, commi 4, 4-bis e 36-vicies ter)

Con la legge 14 settembre 2011, n. 148, è stato convertito con modificazioni il decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo.

L’art. 2 (Disposizioni in materia di entrate) del D.L. 138/2011, al comma 4, disciplina la riduzione del limite all’utilizzo consentito del denaro contante, dei libretti di deposito bancari o postali al portatore e dei titoli al portatore in euro o valuta estera, per un valore dell’operazione inferiore ad euro 2.500 quando gli scambi di moneta avvengano senza il tramite delle banche, degli istituti di moneta elettronica o di Poste Italiane S.p.A.. Anche in caso di suddivisione dell’intero valore attraverso due o più pagamenti, detto limite è operativo per l’ammontare complessivo dei corrispettivi versati in ordine alla medesima operazione (frazionata).

Le norme antiriciclaggio, riguardanti pure i vaglia postali e cambiari, comportano gli obblighi di apposizione della clausola di non trasferibilità e di indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario in caso di emissione di assegni bancari, circolari e postali per importi almeno pari a 2.500 euro, ed il necessario mantenimento del saldo dei libretti di deposito bancari o postali al portatore al di sotto dello stesso limite. In caso di trasferimento del libretto di deposito ad altro soggetto (persona fisica o soggetto diverso da persona fisica), il possessore è tenuto a comunicare alla banca i dati identificativi del soggetto e la data dell’operazione entro 30 giorni dal trasferimento.

Inoltre è slittato dal 30 giugno 2011 al 30 settembre 2011 il termine entro il quale i libretti di deposito bancari o postali al portatore, aventi saldo non inferiore ad euro 2.500, devono essere estinti dal portatore ovvero ridotti ad un importo non eccedente la stessa soglia.

A fini di adeguamento alle disposizioni adottate in ambito comunitario in tema di prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, le limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore, di cui all’articolo 49, commi 1, 5, 8, 12 e 13, del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, sono adeguate all’importo di euro duemilacinquecento; conseguentemente, nel comma 13 del predetto articolo 49, le parole: « 30 giugno 2011 » sono sostituite dalle seguenti: « 30 settembre 2011 ».

La L. 148/2011, in sede di conversione, ha inserito nell’art. 2 il comma 4-bis: non sono applicabili le sanzioni pecuniarie amministrative (quantificate, in base allo strumento di pagamento e al tipo di infrazione, tra l’1% ed il 40% dell’importo trasferito, ovvero tra il 10% ed il 40% del saldo del libretto) relative alle violazioni compiute tra il giorno 13 ed il giorno 31 agosto 2011 che si siano sostanziate nel trasferimento di denaro contante, libretti e titoli al portatore, e nel possesso di libretti di deposito per importi mantenuti al di sopra del limite previsto e al di sotto della soglia precedentemente in vigore pari ad euro 5.000:

E’ esclusa l’applicazione delle sanzioni di cui all’articolo 58 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, per le violazioni delle disposizioni previste dall’articolo 49, commi 1, 5, 8, 12 e 13 del medesimo decreto, commesse nel periodo dal 13 al 31 agosto 2011 e riferite alle limitazioni di importo introdotte dal comma 4. A decorrere dal 1° settembre 2011 le sanzioni di cui al citato articolo 58 sono applicate attraverso gli uffici territoriali del Ministero dell’economia e delle finanze. All’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, i commi 18 e 19 sono abrogati.

Infine il comma 36-vicies ter, aggiunto dalla L. 148/2011 all’art. 2 del D.L. 138/2011, dimezza le sanzioni in caso di violazione degli obblighi dichiarativi e di documentazione in materia di imposte dirette e Iva (es. omessa presentazione della dichiarazione dei redditi o indicazione di un reddito imponibile inferiore a quello accertato, omessa presentazione della dichiarazione annuale dell’imposta sul valore aggiunto o indicazione di un’imposta inferiore a quella dovuta, violazione degli obblighi relativi alla documentazione, registrazione ed individuazione delle operazioni soggette all’imposta sul valore aggiunto) per gli esercenti imprese, arti e professioni aventi ricavi e compensi dichiarati inferiori a 5.000.000 di euro. La riduzione della sanzione è subordinata all’indicazione, in sede di dichiarazione in materia di imposte sui redditi e di Iva, degli estremi identificativi dei rapporti con operatori finanziari in corso nel periodo d’imposta e all’esclusione dell’uso del denaro contante per ogni operazione attiva o passiva effettuata nell’esercizio dell’attività.

Per gli esercenti imprese o arti e professioni con ricavi e compensi dichiarati non superiori a 5 milioni di euro i quali per tutte le operazioni attive e passive effettuate nell’esercizio dell’attività utilizzano esclusivamente strumenti di pagamento diversi dal denaro contante e nelle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e imposte sul valore aggiunto indicano gli estremi identificativi dei rapporti con gli operatori finanziari di cui all’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, in corso nel periodo di imposta, le sanzioni amministrative previste dagli articoli 1, 5 e 6 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, sono ridotte alla metà.

La legge 14 settembre 2011, n. 148, è consultabile all’indirizzo gazzettaufficiale.it (GU n. 216 del 16-9-2011; entrata in vigore del provvedimento: 17/09/2011).

(per la tassazione delle rendite finanziarie disciplinata dal D.L. 138/2011 convertito con la L. 148/2011 si legga http://www.questidenari.com/?p=5361)

(per il successivo abbassamento del limite alla circolazione di contante e titoli al portatore introdotto dal governo Monti: http://www.questidenari.com/?p=5729)