Manovra economica 2011: imposta di bollo sul deposito titoli

Con la firma del Presidente della Repubblica del 6 luglio scorso, la manovra finanziaria (http://www.questidenari.com/?p=4547) sarà legge dai primi di agosto e porterà, fra le novità di maggior rilievo per le tasche di ogni risparmiatore italiano, l’aumento progressivo dell’imposta di bollo sul conto titoli acceso presso la propria banca (decreto-legge 6 luglio 2011, n° 98, articolo 23, comma 7, lettera b).

L’aumento da subito previsto per il bollo farà passare il prelievo dagli attuali 34,20 euro annui a 120 euro; poi, a partire dal 2013, un ulteriore aumento (differenziato in base alla ricchezza posseduta sul dossier titoli) fisserà il bollo a 150 euro su deposito di titoli il cui complessivo valore nominale o di rimborso presso ciascuna banca risulti di importo inferiore a 50.000 euro, e a 380 euro su deposito di importo superiore alla stessa soglia di euro 50mila.

DECRETO-LEGGE 6 luglio 2011, n. 98

Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria. (GU n. 155 del 6-7-2011)

Entrata in vigore del provvedimento: 06/07/2011

(omissis)

Art. 23 – Norme in materia tributaria

7. All’articolo 13 della Tariffa, allegata al DPR 26 ottobre 1972,

n. 642, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 2-bis le parole “comprese le comunicazioni relative

ai depositi di titoli” sono soppresse;

b) dopo il comma 2-bis è inserito il seguente: 2-ter. Le

comunicazioni relative ai depositi di titoli inviati dagli

intermediari finanziari ai sensi dell’articolo 119 del decreto

legislativo 1° settembre 1993, n. 385:

1) per ogni esemplare:

a) con periodicità annuale euro 120

b) con periodicità semestrale euro 60

c) con periodicità trimestrale euro 30

d) con periodicità mensile euro 10

2) per ogni esemplare dal 2013  relativamente ai depositi di

titoli il cui complessivo valore nominale o di  rimborso  presso

ciascuna banca sia inferiore a cinquantamila euro:

a) con periodicità annuale euro 150,00

b) con periodicità semestrale euro 75,00

c) con periodicità trimestrale euro 37,50

d) con periodicità mensile euro 12,50

3) per ogni esemplare dal 2013 relativamente ai depositi di

titoli il cui  complessivo valore nominale o di rimborso presso

ciascuna banca sia non inferiore a cinquantamila euro:

a) con periodicità annuale euro 380,00

b) con periodicità semestrale euro 190,00

c) con periodicità trimestrale euro 95,00

d) con periodicità mensile euro 31,66″

Per recuperare almeno i soldi del bollo agli attuali rendimenti dei Bot annuali, un tasso netto pari all’1,569% (ricavato da Assiom Forex, dopo l’applicazione della ritenuta e la sottrazione delle commissioni massime bancarie, secondo i conteggi pubblicati circa il titolo con regolamento 15 giugno 2011) imporrebbe al depositante di investire nei suddetti titoli di Stato una cifra pari rispettivamente ad euro 7.648, 9.560 e 24.219 in corrispondenza delle tre imposte da 120, 150 e 380 euro. Sopra le stesse cifre investite, ovviamente, inizierebbero a prodursi interessi.

In condizioni di neutralità per le banche, che girano all’Erario la riscossione, l’evidente mancanza di convenienza per i piccoli risparmiatori potrebbe indurre gli stessi a trasferire le proprie somme su forme di investimento alternative prive del balzello, come i conti di deposito.

(per la rimodulazione dell’imposta di bollo sul dossier titoli stabilita dalla legge 15 luglio 2011, n° 111, si legga http://www.questidenari.com/?p=4685)

(per l’applicazione della presente misura alle comunicazioni inviate alla clientela bancaria tra il 6 ed il 16 luglio 2011, come chiarito dalla circolare n. 40/E del 4 agosto 2011,  si legga http://www.questidenari.com/?p=4888)

(per la quantificazione dell’imposta di bollo sul conto deposito si legga http://www.questidenari.com/?p=5636)

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