Tetzel e l’economia delle anime

Tedesco nato a Pirna nella seconda metà del ‘400, Johannes Tetzel entrò poco più che ventenne nell’ordine domenicano e fu inquisitore in Polonia.

La sua notorietà si lega alla disinvoltura con cui, nel corso delle continue predicazioni finalizzate ad ottenere indulgenza (http://www.questidenari.com/?p=1527) per la fabbrica di San Pietro nel Magdeburgo e nello Halberstadt, fece appiglio su una credenza popolare rimata da una strofetta del tempo.

Joahnnes Tetzel in un'incisione del XVI° secoloSecondo detta tradizione, “quando la moneta dell’offerta tintinnava nella cassetta, l’anima del defunto usciva dal purgatorio”.

Nell’epoca che vide in Germania gli albori del movimento religioso riformatore, caratterizzato da una matrice fortemente critica delle ricchezze temporali ecclesiastiche, le invettive di un giovane professore, il monaco Martin Lutero, non tardarono ad abbattersi sul predicatore tedesco a cui risulterà del tutto inutile la formulazione di tesi contrapposte e la pubblicazione di scritti vari.

Per verità storica, non tutte le denunce di Lutero furono provate in modo documentale – come il fatto che Tetzel assolvesse il peccatore per il solo ottenimento di denaro e senza che vi fosse pentimento – ma di certo l’episodio è esemplificatore del grado di disordine morale degli appartenenti alla Chiesa cattolica agli inizi del sedicesimo secolo.

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