Previsioni Euribor e Irs: agosto 2013

Tassi invariati (ad agosto per decisione unanime dei membri del consiglio direttivo: Refi 0,5%) o addirittura in ribasso per un periodo indefinito a causa delle prospettive inflazionistiche moderate estese al medio termine. Coerentemente con la fiacchezza economica e le variabili monetarie monitorate, il board Bce non cambia l’atteggiamento adattivo manifestato il mese scorso, conferma le attese di mantenimento dei tassi base e forse delude chi si aspettava qualche indicazione in più alla luce della ritrovata ma debolissima ripresa del manifatturiero europeo.

L’Euribor 3 mesi, invariato nelle ultime tre sedute, chiude venerdi 2 agosto 2013 a quota 0,228% con un lieve guadagno settimanale, a differenza delle scadenze a 1 e 6 mesi che perdono un millesimo lungo il medesimo arco temporale. Tutte in discesa le scadenze dell’Euribor 1-2-3 settimane.

Il contesto descritto dalla Bce, oltre a favorire la stabilizzazione dei tassi interbancari, contribuisce a confermare le attese sugli stessi: giovedi scorso i tassi future sono rimasti quasi invariati per le scadenze fino a metà 2015, ed il copione si è ripetuto il giorno successivo (02/08/2013) quando i derivati negoziati a Londra hanno restituito tassi attesi in linea con quelli della settimana prima, come si nota dalla coincidenza delle curve. L’Euribor 3 mesi viene stimato in marginale rialzo dagli operatori del Liffe a quota 0,245% per metà settembre; a seguire, lievi increspature portano il parametro più utilizzato per l’indicizzazione dei mutui a tasso variabile oltre lo 0,3% per fine anno e sopra quota 0,42% per metà 2014.

Con la liquidità che resterà abbondante finché necessario, Draghi ha sottolineato che il problema frammentazione è stato risolto sul lato della raccolta ma permane su quello dei prestiti. In altri termini: la Bce ha fatto la sua parte; ora tocca alle imprese sollecitare le banche affinché concedano finanziamenti (ma volgarmente è un “cane che si morde la coda”) e spetta ai governi agevolare i contatti tra soggetti economici favorendo l’avvicinamento alle condizioni di libero mercato.

A luglio, grazie soprattutto all’intervento di Bernanke che ha esortato ad operare non più in funzione dell’intervento delle banche centrali ma in base delle condizioni dell’economia, si è iniziato ad assistere a manifestazioni di interesse sui titoli governativi guidate dal contesto macro-economico.

Certamente alcuni fattori di disturbo – la richiesta di rinegoziazione del piano di salvataggio per il Portogallo nella prima metà del mese, ad esempio – avevano alimentato gli acquisti dei titoli rifugio ma poi si è assistito ad un graduale aumento della propensione al rischio: il rendimento del Bund (1,65%) è tornato su livelli sicuramente più adeguati per un’attività di lungo termine che paga cedola a tasso fisso. Ciò avviene nel momento in cui si guarda all’exit strategy da una parte e dall’altra dell’oceano atlantico (temendo la connessa dinamica rialzista sui tassi fatta di azioni e reazioni) e si registra un differenziale ancora vistoso tra il rendimento del decennale tedesco e quello del Treasury americano (2,62%).

Ha influenzato le vendite del Bund (tasso Irs 10 anni di nuovo sopra quota 2%) anche la lettura dell’indice Markit europeo tornato a segnalare ripresa dopo due anni, come pure hanno giocato un ruolo per nulla disprezzabile il corollario delle Pmi italiane e i dati ultimi sulla disoccupazione in calo negli Usa.

Sempre in considerazione di quelle operazioni di riallocazione del portafoglio che da circa un anno conducono ad aumentare il peso dei titoli a più alto rendimento a scapito degli investment grade, e se ad agosto gli Stati meno virtuosi dell’Eurozona in termini di politiche di bilancio non riserveranno spiacevoli sorprese, adesso non sembra essere presente alcun fattore capace di arrestare le vendite del governativo tedesco che spingono le aspettative dell’Irs 10 anni in aumento verso quota 2,1%.

(per le previsioni della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi del 9 agosto 2013“)

(per le previsioni del prossimo mese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs a settembre 2013“)

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