L’ultima caduta dei tassi a luglio

Vanno di pari passo gli andamenti in discesa dei tassi registrati negli ultimi giorni, con buona pace di chi porta i soldi in banca e dalla stessa banca se li fa prestare, non avendo mancato di esprimere il proprio malcontento per il fenomeno contraddittorio manifestatosi nel recente passato.

Proprio ieri, infatti, le scadenze dell’Euribor settimanale, trimestrale, semestrale e annuale hanno subìto un ulteriore calo – in particolare, quello a 3 mesi è sceso allo 0,914% ed il semestrale all’1,168% (Fonte: IlSole24Ore).

Ed oggi, a seguito di assegnazione in asta, scende pure il rendimento dei Bot a sei mesi attestandosi allo 0,594% (Fonte: IlSole24Ore).

Fa altrettanto il Ctz: il c.d. Bottone rende poco più dell’1,6% (annuo) per i prossimi 2 anni.

Materiali e pesi delle monete antiche

Il proclama di Filippo il Bello ha rappresentato un’espressione normativa della protezione accordata dai sovrani alla propria moneta, il cui intento complementare è l’eliminazione di monete straniere dalla circolazione sul proprio territorio, o almeno la loro limitazione.

L’intervento del duca di Borgogna non è stato certo il primo in ordine di tempo a perseguire questa finalità attraverso la fissazione di parametri qualitativi o quantitativi da rispettare, ma ha avuto alcuni precedenti come la creazione dello Stater d’oro di Nectanebo II d’Egitto, risalente al IV° secolo A.C., su cui sono riportati geroglifici per indicare la presenza di “oro fino”.

Talvolta la composizione metallica è stata segnalata facendo uso dei numeri romani, come per la moneta in lega d’argento dell’imperatore Aureliano risalente al 270 D.C. circa. moneta Imperatore Aureliano Il rilievo XXI, visibile nella zona bassa, denota la proporzione esistente tra l’unica parte in argento e le venti di bronzo, diversamente da quanto accade per il Solidus d’oro di Costantino il Grande (306-337 D.C.) sul quale il numero LXXII individua il peso di settantadue libbre romane stabilite per legge.

La relazione tra ciclo monetario e capitale di giro – 3

 

A conclusione dell’argomento, vi specifico ulteriormente che l’entità del capitale di giro non dipende dalla sola politica commerciale.

Provate, nello stesso esempio già visto (http://www.questidenari.com/?p=817), a “resettare” il ciclo monetario riconducendolo al valore iniziale, e a raddoppiare i volumi di vendita come anche i volumi di acquisto (se vale la relazione per cui 1 output deriva da 1 input): gli effetti saranno sia economici (aumento del reddito netto) che finanziari (aumento del flusso di cassa).

Quest’ultimo esempio – utile a farvi comprendere che la dimensione del capitale di giro non dipende solo dagli sfasamenti temporali tra le epoche di incasso e pagamento – mostra la contrazione del circolante dovuta principalmente agli aumentati debiti tributari (per le imposte che hanno colpito il reddito maggiorato). Di conseguenza, se un’azienda intende diminuire il proprio fabbisogno, dovrà agire contemporaneamente (quando possibile) su tutte le variabili in gioco: le scadenze del ciclo monetario, in modo da accorciarlo e magari farlo divenire negativo, e i volumi di attività, in modo da aumentarli il più possibile compatibilmente alla propria capacità produttiva.

Uno dei benefici subito rilevabili a seguito dell’adozione di questa politica, ad esempio, sarebbe costituito dal minor ricorso al credito bancario necessario a finanziare il capitale a veloce rotazione: la percentuale di interessi passivi sullo scoperto di conto collegato ad operazioni di apertura di credito (transitoria o a revoca), difatti, rappresenta solitamente la misura più alta che colpisce gli importi erogati a favore dell’azienda a titolo di finanziamento.

Tanzi, il creditore

 

Almeno per le conseguenze in termini di immagine e messaggio sociale, le vicende di cui abbiamo notizia negli ultimi giorni continuano a farci riflettere sul trattamento riservato ai condannati dalla magistratura nell’ex Belpaese, sempre più ex.

Mentre ricorderete la signora Madoff abbandonare fast&furious la casa di Manhattan e l’argenteria ivi contenuta dopo la condanna del marito Bernard (http://www.questidenari.com/?p=809), forse non avrete ancora letto la decisione datata 20 maggio del tribunale di Parma riguardante la persona di Stefano Tanzi, figlio di Calisto (http://www.questidenari.com/?p=575).

L’ex presidente del Parma calcio, anch’egli coinvolto nel crack Parmalat e condannato – con riferimento alla sola giurisdizione italiana e dopo patteggiamento – alla pena di 4 anni e dieci mesi di reclusione, è stato ammesso tra i creditori del gruppo di Collecchio in virtù del rapporto di lavoro subordinato che lo legava all’azienda.

I legali di Stefano Tanzi, infatti, presentando i cedolini paga che dimostrano l’esistenza del rapporto lavorativo risalente agli anni passati, hanno ottenuto il riconoscimento della cifra di circa 184mila Euro che proietta il loro assistito nell’olimpo dei creditori.

Non so a voi, ma me sembra un loop iterativo: il dipendente (!) Tanzi è stato riconosciuto titolare del diritto ad essere risarcito per il danno da lui cagionato a sé stesso ………

Fonte: Il Messaggero.it

Panoramica di metà anno sui mercati finanziari

 

Vi eravate illusi che i Titoli di Stato avessero imboccato la via del rialzo, dopo il timido segnale del mese scorso? O magari, fatta l’abitudine ai ripetuti cali di rendimento dei titoli di Stato dei mesi passati, pensavate di non stupirvi più di nulla?

Eccovi allora l’ultimo crollo di quasi mezzo punto dei Bot annuali che all’asta del 10 luglio hanno fatto registrare un rendimento lordo dello 0,859%.

Possiamo consolarci con quello che accade sul fronte obbligazionario e azionario?

Al giro di boa di fine giugno, come si completa lo scenario dei mercati finanziari?

Ce lo descrive in sintesi Marco Caprotti con due articoli (link a fondo pagina), dove segnala che l’apprezzamento crescente degli investitori per i bond comincia ad accompagnarsi ad una evidente crescita dei casi di default, con rischi più accentuati nei settori delle linee aeree e degli operatori dei media. Uno dei motivi alla base della scelta di investimento in operazioni rischiose si lega alla scomparsa dei titoli strutturati, principali indiziati della crisi mondiale degli ultimi due anni: molti operatori propensi al rischio avrebbero così indirizzato le proprie scelte su obbligazioni di nuova emissione dal rating non proprio soddisfacente, ma dal rendimento più alto.

Sui mercati azionari, invece, gli ultimi 30 giorni sembrano aver rovinato quanto di buono era stato fatto da gennaio: l’indice MSCI europeo, in lieve rialzo da inizio 2009, non recupera certo gli oltre 45 punti percentuali persi lo scorso anno.

Nell’ultimo mese, evidentemente, si è diffusa la percezione che la ripresa economica non è vicina nel tempo né potrà essere rapida negli sviluppi (valgono per tutte le parole di Trichet http://www.questidenari.com/?p=788). In particolare, colpiti dalle vendite delle ultime settimane i bancari, perché alcuni istituti ancora non si fidano di altri (!), e le materie prime, su cui ha influito negativamente la volatilità eccessiva del prezzo del petrolio.

 

Fonti:

http://www.morningstar.it/it/funds/article.aspx?articleid=81124&refsource=newsletter&lang=it-IT

http://www.morningstar.it/it/funds/article.aspx?articleid=81120&refsource=newsletter&lang=it-IT

Altre storie di denaro – 2

 

A metà giugno il newyorkese Thomas Parkin è stato accusato dalla polizia locale di aver frodato, contraffatto, spergiurato ed altro al fine di percepire circa 100.000 dollari in assegni per sussidi statali.

Lo stratagemma architettato per continuare a truffare indisturbato per circa 6 anni? Travestirsi come la mamma defunta!

A partire dalla morte dell’anziana madre, dopo aver rilasciato false dichiarazioni anagrafiche all’agenzia di pompe funebri, Parkin ha iniziato a vestirsi fuori moda, truccarsi e passeggiare con tanto di bastone della vecchiaia, immedesimandosi al punto che, al momento dell’arresto, avrebbe addirittura dichiarato di essere lei!

Una storia dai risvolti umoristici notevoli, ma che forse nasconde la drammatica verità di quelle persone che hanno bisogno dell’assistenza materiale della generazione precedente. Come accaduto, probabilmente, a Gaetano Sivieri, nel gennaio 2009 condannato dal Gup di Aosta a 4 anni di reclusione per occultamento di cadavere, truffa e falso.

Il cadavere, nella fattispecie, era quello del padre deceduto per cause naturali e poi conservato nel congelatore per circa 7 anni, in modo da impedire che divenisse manifesto l’evento causa di interruzione del trattamento pensionistico.

All’Inps e all’Inail, costituitesi parte civile, Sivieri deve rimborsare un totale di 277mila Euro.

 

Fonti: www.corriere.it, www.aostasera.it