BTP 30 anni (ISIN IT0005083057): collocamento 15 gennaio 2015

Giovedi 15 gennaio 2015, con regolamento 22 gennaio 2015, mediante sindacato è stata collocata la prima tranche del nuovo titolo Btp trentennale.

I Btp 30 anni (ISIN IT0005083057; emissione e godimento 1° settembre 2014; scadenza 1° settembre 2046; tasso d’interesse annuo lordo 3,25% pagato in due cedole semestrali) hanno fatto registrare rendimento annuo lordo all’emissione del 3,291% (base 365 gg.) derivante dal prezzo di aggiudicazione (prezzo di collocamento) 99,707, richieste per oltre 13,172 miliardi di euro e sono stati assegnati (emessi) per l’importo di 6,5 miliardi di euro.

Fonte: MEF

(per la prossima asta dei Btp 30 anni: “Asta 12 marzo 2015: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 30 anni”)

Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborsi a favore del successore o del rappresentante

(continua da “Imposte non dovute o pagate in eccedenza: rimborso in contanti, con accredito su conto corrente o vaglia cambiario. Modelli di richiesta per le persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche”)

Il contribuente può avere notizie sui rimborsi di imposte risultanti dalle dichiarazioni via internet, attraverso il servizio “Cassetto fiscale”.

Per i pagamenti riscuotibili presso le Poste, intestati a persone che non hanno la capacità di agire (come i minori), che sono decedute o che hanno dato mandato ad altri, il pagamento sarà effettuato a favore dei soggetti che le rappresentano o che ad esse succedono se viene presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente un’apposita richiesta in carta semplice (o tramite modello disponibile presso gli stessi uffici). Alla richiesta vanno allegati i provvedimenti che legittimano la successione, la sostituzione o la rappresentanza: nel caso di deceduto, la successione; nel caso di minore o interdetto, il provvedimento del giudice tutelare; in caso di fallimento, il provvedimento del giudice fallimentare; in caso di rappresentanza, la procura. I documenti già posseduti dall’Agenzia delle Entrate possono essere citati in un’autocertificazione, quelli non posseduti vanno presentati in originale o copia autenticata e non possono essere autocertificati.

In particolare, per i rimborsi intestati a persone decedute deve essere presentata anche un’autocertificazione attestante lo status di erede e, se vi sono diversi eredi e si vuol far riscuotere il rimborso ad uno solo tra loro, occorre che quest’ultimo si presenti all’ufficio munito delle deleghe alla riscossione sottoscritte da tutti gli altri coeredi e di una copia dei documenti di riconoscimento.

Ulteriori approfondimenti dalla fonte dell’Agenzia delle Entrate (download in formato pdf) aggiornata al mese di agosto 2014.

Previsioni Euribor 3 mesi del 9 gennaio 2015

Da quando l’ultima erogazione Tltro è stata effettuata, nella seconda parte di dicembre, l’accresciuta liquidità in eccesso nel sistema (circa 200 miliardi di euro) ha rappresentato condizione favorevole all’ulteriore discesa dei tassi interbancari: prima stabilmente sopra quota 0,08%, attraverso variazioni giornaliere circoscritte nell’ordine di qualche millesimo, l’Euribor 3 mesi è sceso allo 0,07% (fixing 09/01/2015). Chiudono la settimana a 0,009%, 0,168% e 0,318% i tassi Euribor 1-6-12 mesi (fonte dati: Aritma).

Normalizzata la situazione sul brevissimo, dove i tassi viaggiano tutti in negativo da inizio anno.

Tra mercoledi e giovedi sono accaduti i fatti più rilevanti della settimana: prima la variazione dei prezzi europei, -0,2% su base annua in lettura flash negativa a dicembre come non accadeva da cinque anni, ha debellato forse ogni residua resistenza sul prossimo intervento massiccio della Banca centrale a sostegno di un sistema economico in deflazione (provocata in buona misura dall’offerta in surplus di petrolio); poi il governatore Bce, in risposta alle interrogazioni parlamentari, ha parlato esplicitamente di titoli governativi in caso di ampliamento del piano di acquisti in essere (covered bond e Abs). Tale ultima affermazione, pur avendo riguardato concetti noti, nella psicologia degli investitori è stata sovraccaricata di contenuti finanziari alla luce degli ultimi dati macro-economici.

Sul Liffe, tuttavia, nell’ultimo periodo in osservazione gli operatori non hanno modificato sensibilmente i tassi impliciti nei futures per le scadenze di breve termine ma si sono limitati ad operare lievi limature che rafforzano il significato delle conclusioni passate.

Come si nota dal tratto iniziale della curva dei tassi Euribor 3 mesi previsti il 9 gennaio 2015, le attuali quotazioni sono destinate a rimanere quasi costanti fino a marzo, quando l’intervento dell’autorità di politica monetaria inizierà a far scendere i valori sino al minimo 0,04% della seconda metà dell’anno. La risalita del tasso in quota 0,05% nel primo trimestre 2016 sarà conseguente all’affievolimento degli effetti della manovra non convenzionale.

Venerdi i numeri negativi sulla produzione industriale di Germania e Francia, rispettivamente in calo dello 0,1% e 0,3%, hanno schiacciato la previsione dell’Euribor 3 mesi a quota 0,25% per fine 2017, in corrispondenza dell’unico tratto di medio termine dove i tassi restano sopra i dati attesi a fine 2014.

Mentre si avvicina la scadenza della prima tranche Ltro 2011, le banche restituiranno volontariamente, mercoledi prossimo per entrambe le operazioni straordinarie triennali, una cifra superiore a 14 miliardi di euro.

Giovedi scorso depositi overnight usati per 64 miliardi di euro e conti correnti presso Bce a quota 245 mld.

(per le aspettative della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi del 16 gennaio 2015”)

Asta 13 gennaio 2015: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 15 anni

Per martedi 13 gennaio 2015, in asta marginale e con regolamento 15 gennaio 2015, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali, ai Btp 7 anni e ai Btp 15 anni.

I Btp 3 anni (ISIN IT0005058463, emissione 15 ottobre 2014, scadenza 15 gennaio 2018, tasso d’interesse annuo lordo 0,75%, data pagamento cedola 15 luglio 2015, giorni dietimi 0) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dello 0,77% nell’asta dello scorso 13 novembre.

Nella mattinata di martedi i Btp triennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa allo 0,62%, prezzo di aggiudicazione 100,43 e rapporto di copertura 1,64 derivante da richieste per quasi 4,934 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 7 anni (ISIN IT0005028003, emissione 15 giugno 2014, scadenza 15 dicembre 2021, tasso d’interesse annuo lordo 2,15%, data pagamento cedola 15 giugno 2015, giorni dietimi 31) sono offerti in undicesima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dell’1,74% nell’asta dello scorso 13 novembre.

Nella mattinata di martedi i Btp 7 anni hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al minimo storico dell’1,29%, prezzo di aggiudicazione 105,69 e rapporto di copertura 1,51 derivante da richieste per quasi 3,778 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 15 anni (ISIN IT0005024234, emissione 1° marzo 2014, scadenza 1° marzo 2030, tasso d’interesse annuo lordo 3,5%, data pagamento cedola 1° marzo 2015, giorni dietimi 136) sono offerti in ottava tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1 miliardo di euro ad un massimo di 1,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento annuo lordo del 2,97% nell’asta dello scorso 13 novembre.

Nella mattinata di martedi i Btp 15 anni hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al minimo storico del 2,46%, prezzo di aggiudicazione 113,28 e rapporto di copertura 1,53 derivante da richieste per quasi 2,3 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp triennali, dei Btp 7 anni e dei Btp 15 anni: “Asta 12 febbraio 2015: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 15 anni”)

Bot 12 mesi: asta 12 gennaio 2015

Per lunedi 12 gennaio 2015, con regolamento 14 gennaio 2015, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi (ISIN IT0005075681, emissione 14 gennaio 2015, scadenza 14 gennaio 2016, durata 365 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 8 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,418% nell’asta dello scorso 10 dicembre.

I Bot annuali, nella mattinata di lunedi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in discesa al minimo storico dello 0,243% e prezzo medio ponderato 99,754; la domanda è stata pari a quasi 12,545 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,57 (assegnato l’intero importo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot annuali: “Bot 12 mesi: asta 11 febbraio 2015”)

Previsioni Irs del 2 gennaio 2015

Sullo scenario europeo si sono presentate due importanti novità che, a metà dicembre, hanno interessato con forza il movimento dei tassi fissi: il riaffacciarsi del problema Grecia, ora sotto forma di instabilità politica che alla fine di questo mese potrebbe portare i nuovi governanti a chiedere la rinegoziazione del debito pubblico, e la delusione per l’operazione di finanziamento mirata all’economia reale Tltro che non è bastata a raggiungere l’obiettivo di bilancio Bce.

Avversione al rischio e attese di nuove misure idonee a risollevare i prezzi nell’eurozona hanno spinto nella medesima direzione gli acquisti delle attività rifugio e irrobustito le condizioni per la discesa interminabile del rendimento del Bund: ai festeggiamenti pre-natalizi per la pazienza richiesta da Janet Yellen, nell’attesa della normalizzazione della politica monetaria Usa che tanto piace ai mercati nell’ottica del prolungamento dell’epoca a tassi bassi, hanno contribuito senza dubbio le parole di Benoit Coeurè, membro del direttivo Bce che ha esplicitamente parlato di moneta stampata per acquistare titoli di Stato in opposizione alle esternazioni del tedesco Waidmann, pessimista sull’esito incerto di un debole Quantitative Easing.

Il tasso Irs 10 anni, dopo l’ennesimo minimo del 17 dicembre a quota 0,84% seguito da altri minimi negli ultimi giorni dell’anno per l’impossibilità pratica di abbandonare la posizione rialzista, ha aggiornato la statistica con lo 0,77% del 2 gennaio: il boost per il dato Ism sul manifatturiero americano, sotto le attese, è arrivato dopo le parole di Draghi spese a chiarimento della fase attuale di modellamento in termini di dimensioni, velocità e composizione delle nuove misure straordinarie.

Lo schiacciamento dei rendimenti della carta di Italia e Germania e l’aumento della quotazione del future sul Bund a scadenza marzo sull’Eurex, +0,44% a conclusione della giornata di venerdi, collocano le previsioni dell’Irs 10y in discesa a quota 0,66% per fine gennaio 2015 e a quota 0,56% per fine febbraio.

(per le prossime attese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi e Irs del 23 gennaio 2015”)