Asta 11 luglio 2014: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 15 anni

Per venerdi 11 luglio 2014, in asta marginale e con regolamento 15/07/2014, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali, ai Btp 7 anni e ai Btp 15 anni.

I Btp 3 anni (ISIN IT0005023459, emissione 15/05/2014, scadenza 15/05/2017, tasso d’interesse annuo lordo 1,15%, data pagamento cedola 15 novembre 2014, giorni dietimi 61) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dello 0,89% nell’asta dello scorso 12 giugno.

Nella mattinata di venerdi i Btp triennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al minimo storico dello 0,84%, prezzo di aggiudicazione 100,86 e rapporto di copertura 1,49 derivante da richieste per oltre 4,481 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 7 anni (ISIN IT0005028003, emissione 15 giugno 2014, scadenza 15 dicembre 2021, tasso d’interesse annuo lordo 2,15%, data pagamento cedola 15 dicembre 2014, giorni dietimi 30) sono offerti in terza tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 2,12% nell’asta dello scorso 12 giugno.

Nella mattinata di venerdi i Btp 7 anni hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 2,17%, prezzo di aggiudicazione 99,93 e rapporto di copertura 1,35 derivante da richieste per quasi 3,381 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 15 anni (ISIN IT0005024234, emissione 1° marzo 2014, scadenza 1° marzo 2030, tasso d’interesse annuo lordo 3,5%, data pagamento cedola 1° settembre 2014, giorni dietimi 136) sono offerti in seconda tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1,5 miliardi di euro ad un massimo di 2 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento annuo lordo all’emissione del 3,575% nel collocamento dello scorso 14 maggio.

Nella mattinata di venerdi i Btp 15 anni hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al minimo storico del 3,44%, prezzo di aggiudicazione 101,05 e rapporto di copertura 1,42 derivante da richieste per oltre 2,833 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 15 anni: “Asta 11 settembre 2014: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 15 anni“)

Bot 12 mesi: asta 10 luglio 2014

Per giovedi 10 luglio 2014, con regolamento 14/07/2014, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi (ISIN IT0005037244, emissione 14/07/2014, scadenza 14/07/2015, durata 365 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 6,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,495% nell’asta dello scorso 11 giugno.

I Bot annuali, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in discesa al minimo storico dello 0,387% e prezzo medio ponderato 99,609; la domanda è stata pari ad oltre 11,099 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,71 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento semplice lordo scende al rendimento semplice netto minimo dello 0,039% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot annuali: “Bot 12 mesi: asta 12 agosto 2014“)

Previsioni Euribor e Irs a luglio 2014

Dopo l’apertura all’utilizzo contestuale di molteplici strumenti finalizzati a contrastare la troppo debole salita dei prezzi e preso atto della conferma delle stime recenti in materia di inflazione nel medio termine e crescita economica nell’area euro, i membri del consiglio direttivo Bce si sono concentrati sulle modalità attraverso le quali rendere operative le nuove Tltro e quindi, come da attese, hanno scelto di non intervenire sui tassi base nel mese di luglio (Refi 0,15%) mantenendo inalterato il c.d. corridoio.

In particolare, sono stati definiti i benchmark per i prestiti supplementari ai fini della determinazione della quantità di denaro che ciascun istituto commerciale potrà richiedere alla banca centrale nelle tranche successive alle prime due di settembre e dicembre 2014.

La riunione del board è avvenuta nella prima settimana di luglio che ha fatto registrare sul mercato interbancario quotazioni in lieve ribasso sulla scia della manovra ultima di politica monetaria, scatenante la discesa dei tassi in condizioni ottimali di liquidità, ma con il freno imposto dallo schiacciamento ai limiti tecnici del costo dello stesso denaro prestato: l’Euribor 3 mesi chiude il 4 luglio 2014 fissato a 0,204%, ancora in ribasso rispetto a sette giorni prima; l’Euribor 6 mesi rimane fermo alla quotazione di lunedi.

Il clima di generale tranquillità, giovedi scorso, ha avuto riflessi anche sul mercato dei derivati di Londra dove gli operatori hanno lasciato praticamente immutate le aspettative sull’Euribor 3 mesi nell’orizzonte temporale del prossimo triennio mentre, per la prima parte del 2018, hanno specificato increspature nei limiti dei due centesimi dopo la lettura del dato finale Markit Pmi composito che ha confermato la stima flash di moderata espansione.

In data 04/07/2014 i tassi Euribor 3 mesi previsti vengono aggiornati al minimo dello 0,16% tra la fine dell’anno corrente ed i primi mesi del 2015, quando rasenteranno il Refi; sul tratto più lontano della curva, a partire dal 2019, gli operatori limano i tassi in prossimità di quota 1,2%.

Secondo corrette previsioni, il fenomeno dello schiacciamento dei tassi ha riguardato pure i rendimenti di tutte le obbligazioni pubbliche.

Nella seconda e terza settimana di giugno il rendimento del Treasury era prima salito sulla scorta della pubblicazione dei buoni dati occupazionali Usa e poi si era stabilizzato sui toni concilianti in tema di politica monetaria Fed accompagnati dalla conferma della prosecuzione del tapering: il Bund, nel complesso sempre ben correlato, segnalava una diminuzione del rendimento che portava l’Irs 10 anni a scendere all’1,5% (19 giugno).

Nell’ultima settimana di giugno, quindi, i dati definitivi sul Pil americano molto deludenti trascinavano con forza al ribasso il rendimento dei decennali: l’americano, il tedesco all’1,25% (percentuale mai toccata nell’ultimo anno) ed i periferici europei tutti intrappolati sui minimi. Irs 10 anni all’1,44% il 26 giugno.

Nei giorni scorsi i movimenti al ribasso del tasso fisso non hanno coinvolto il Bund, sostenuto dall’orientamento espansivo rafforzato della Bce: nel contesto europeo, dove l’inflazione tende ad annullarsi ed il cambio euro/dollaro è più forte di quanto fosse un mese fa, non sembra esservi spazio per movimenti al rialzo dei tassi e le previsioni dell’Irs 10 anni confermano per le prossime settimane valori molto vicini al fixing 1,47% del 4 luglio 2014.

Il rafforzamento delle sole aspettative di un Quantitative Easing in stile americano, da realizzarsi dopo l’estate, basterebbe a spingere l’Irs 10 anni verso quota 1,2%.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi dell’11 luglio 2014“)

(per le attese del prossimo mese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs ad agosto 2014“)