Previsioni Euribor 3 mesi dell’11 aprile 2014

 

L’Euribor 3 mesi chiude a 0,328% (fixing 11/04/2014 – fonte dati: Aritma), appena un millesimo sopra la stessa quotazione mantenuta per tutta la settimana grazie ad un eccesso di liquidità nel sistema stabile attorno ai 115 miliardi di euro. Annunciati rimborsi volontari per quasi 8,3 miliardi di euro in occasione della prossima “finestra” che consentirà alle banche europee di restituire il denaro ottenuto con le operazioni di finanziamento straordinario a trentasei mesi datate dicembre 2011 e febbraio 2012.

Quotano 0,253%, 0,428% e 0,601% i tassi a scadenza 1-6-12 mesi.

La stabilità dei tassi sul mercato interbancario e l’assenza di notizie rilevanti, nei primi tre giorni della settimana, hanno comportato il mantenimento delle previsioni sull’Euribor 3 mesi per l’anno corrente. Nell’ordine dei quattro centesimi, invece, le increspature registrate sul resto della curva, poi completamente annullate dai movimenti al ribasso di giovedi.

I tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi dell’11 aprile 2014, quasi invariati dopo la conferma dei dati sulle stime preliminari per l’inflazione di marzo in Germania, descrivono nuovamente aspettative sulla Bce che attraverso una manovra espansiva farà scendere il tasso al minimo di metà settembre, confermato a 0,275%.

Occorre spingersi alla fine del 2016 per apprezzare limature dei tassi superiori al centesimo rispetto a sette giorni prima, quando l’Euribor 3 mesi è visto attorno allo 0,8%.

In occasione del primo giorno relativo al nuovo periodo di mantenimento della riserva obbligatoria, i depositi overnighterano scesi a toccare i 16 miliardi di euro; giovedi scorso, invece, gli stessi depositi presso la Bce sono risaliti a 20 miliardi.

(per le attese della settimana prossima sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi del 17 aprile 2014“)

BTP Italia 23.04.2020 (ISIN IT0005012783): tasso minimo 1,65%

Il MEF ha comunicato che il nuovo BTP Italia indicizzato all’inflazione italiana – indice FOI ex tabacchi – avrà durata 6 anni (unica difformità rispetto alle passate emissioni). Il titolo sarà emesso alla pari (prezzo di emissione 100) nei tre giorni (che potranno essere ridotti a due in caso di chiusura anticipata) dal 14 aprile 2014 al 16 aprile 2014 per i risparmiatori individuali attraverso raccolta ordini d’acquisto sul MOT, con data godimento 23/04/2014, scadenza 23 aprile 2020 e ISIN IT0005012783.

La data regolamento, unica per tutti gli ordini d’acquisto, coincide con quella di godimento ed il numero indice dell’inflazione calcolato alla stessa data è 107,22667.

Il tasso cedolare (reale) minimo annuo garantito è pari all’1,65%.

Il tasso minimo garantito del BTP Italia 12.11.2017, nella quinta emissione a durata quadriennale del novembre scorso, era stato fissato al 2,15% e, al termine del periodo di collocamento, il tasso reale definitivo era rimasto invariato al 2,15%.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per i risultati della sesta emissione del Btp Italia 6 anni: “BTP Italia 23.04.2020 (ISIN IT0005012783): tasso definitivo 1,65%”)

Asta 11 aprile 2014: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 30 anni

Per venerdi 11 aprile 2014, in asta marginale e con regolamento 15/04/2014, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali, ai Btp 7 anni e ai Btp 30 anni.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004987191, emissione 15/01/2014, scadenza 15/12/2016, tasso d’interesse annuo lordo 1,50%, data pagamento cedola 15 giugno 2014, prima cedola corta con tasso lordo pari a 0,622253% corrispondente ad un periodo di 151 giorni su un semestre di 182 e scadenza cedole successive il 15 dicembre e 15 giugno di ogni anno, giorni dietimi 90) sono offerti in settima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 3 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dell’1,12% nell’asta dello scorso 13 marzo.

Nella mattinata di venerdi i Btp triennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al minimo storico dello 0,93%, prezzo di aggiudicazione 101,50 e rapporto di copertura 1,41 derivante da richieste per quasi 4,93 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 7 anni (ISIN IT0004966401, emissione 16 ottobre 2013, scadenza 1° maggio 2021, tasso d’interesse annuo lordo 3,75%, data pagamento cedola 1° maggio 2014, giorni dietimi 165) sono offerti in ottava tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 2,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 2,71% nell’asta dello scorso 13 marzo.

Nella mattinata di venerdi i Btp 7 anni hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 2,44%, prezzo di aggiudicazione 108,53 e rapporto di copertura 1,47 derivante da richieste per quasi 3,674 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 30 anni (ISIN IT0004923998, decorrenza 1° marzo 2013, scadenza 1° settembre 2044, tasso d’interesse annuo lordo 4,75%, data pagamento cedola 1° settembre 2014, giorni dietimi 45) sono offerti in ottava tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 750 milioni di euro ad un massimo di 1,25 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 4,59% nell’asta dello scorso 13 febbraio.

Nella mattinata di venerdi i Btp trentennali hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 4,27%, prezzo di aggiudicazione 108,97 e rapporto di copertura 1,51 derivante da richieste per quasi 1,844 miliardi di euro (assegnato l’importo di quasi 1,225 miliardi di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp triennali e dei Btp 7 anni: “Asta 13 maggio 2014: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 30 anni (vita residua 20 e 23 anni)“)

(per la prossima asta dei Btp 30 anni in corso di emissione: “Asta 12 giugno 2014: Btp 3 anni, Btp 7 anni e Btp 30 anni“)

Bot 12 mesi: asta 10 aprile 2014

Per giovedi 10 aprile 2014, con regolamento 14/04/2014, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi (ISIN IT0005012411, emissione 14/04/2014, scadenza 14/04/2015, durata 365 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 7,5 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,592% nell’asta dello scorso 12 marzo.

I Bot annuali, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in discesa al minimo storico dello 0,589% e prezzo medio ponderato 99,406; la domanda è stata pari ad oltre 10,214 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,36 (assegnato l’intero importo offerto).

Il rendimento semplice lordo scende al rendimento semplice netto minimo dello 0,217% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per l’asta Bot annuali del mese prossimo: “Bot 12 mesi: asta 12 maggio 2014“)

Previsioni Euribor e Irs: aprile 2014

 

I membri del direttivo Bce sono concordi nella considerazione di misure non convenzionali, da utilizzare assieme alle convenzionali, per affrontare un periodo molto prolungato di bassa inflazione; ma di fatto, anche per il mese di aprile, l’autorità di politica monetaria decide di non impiegare alcuno tra gli strumenti a disposizione (costo del denaro fermo al minimo storico dello 0,25%). La consapevolezza delle caratteristiche di un’economia europea che fa transitare gli input per il canale bancario, a differenza del sistema americano che consente l’immediata trasmissione sui prezzi delle attività, impedisce la realizzazione di un programma di sostegno analogo al Quantitative Easing.

Gli operatori di Londra non avevano modificato le aspettative al ribasso dei tassi lunedi, quando l’inflazione Ue si era attestata allo 0,5% di marzo, in calo sotto lo 0,7% di febbraio, ed avevano confermato lo stesso orientamento di chiusura della settimana scorsa pure alla vigilia del meeting di Francoforte.

Come era accaduto in occasione della precedente conferenza stampa a margine della riunione del board, anche giovedi i tassi future sul Liffe sono stati rivisti al rialzo sulle scadenze più vicine per accorciare le distanze col fixing. Limature oltre i quattro centesimi, invece, sul tratto a medio termine per via della lettura (comunque positiva) del dato finale relativo all’indice composito Markit PMI della produzione nella zona euro che è risultato inferiore sia al dato di febbraio che alla precedente stima flash.

Secondo le previsioni di venerdi 4 aprile 2014, quando l’Euribor 3 mesi viene fissato allo 0,325%, rimane valida l’ipotesi di attuazione di una manovra espansiva della banca centrale entro l’anno che farà scendere il parametro più utilizzato per indicizzare i mutui a tasso variabile allo 0,3% di metà giugno e poi al minimo di metà settembre (cinque centesimi sotto l’ultima quotazione). Trascurate le cifre apprezzabili oltre le stime degli analisti per gli ordinativi alle aziende tedesche di febbraio, nel confronto a sette giorni i tassi attesi scendono a quota 0,44% per fine 2015 e a 0,82% per fine 2016.

Motivazioni di carattere prettamente economico e finanziario, il mese scorso, avevano condotto a previsioni al rialzo dei tassi fissi sul lungo termine. Sulle stesse, tuttavia, incombeva il pericolo politico della crisi Ucraina che ha finito per prevalere ed ha fatto tornare in auge il fenomeno degli acquisti di qualità, in particolare quando la Borsa russa chiudeva in rosso e la prospettiva di un intervento militare americano non era troppo lontana.

Gli acquisiti dei titoli tedeschi, che hanno mantenuto stabilmente attorno a quota 1,8% il tasso Irs 10 anni, hanno subito rallentamenti soltanto per qualche seduta (Irs 10y a 1,89% il 21 marzo) dopo che la governatrice della Federal Reserve aveva confermato la continuazione del tapering e addirittura ipotizzato un anticipo dei tempi di innalzamento dei tassi base Usa per la primavera 2015.

Sul finire del mese scorso il preoccupante contesto politico, nelle scelte degli investitori, è stato ricollegato al riaffiorare di problematiche macro note da tempo ma che ora appaiono più evidenti nel cambiamento di segno dell’andamento dei prezzi nei Paesi periferici dell’Eurozona, dove i titoli governativi tedeschi continuano ad essere acquistati a rendimento nominale basso ma a rendimento reale appetibile (Irs 10y a 1,79% il 27 e 28 marzo).

Hanno complicato la definizione dello scenario la sorprendente apertura del presidente della Bundesbank Weidmann sul tema delle manovre espansive straordinarie della Bce (nell’occasione: Bund spinto al rialzo assieme agli indici azionari e ai titoli del sud-Europa) ed il cambio euro/dollaro forte che continua a non soccorrere le esportazioni e la ripresa dell’economia nel vecchio continente. Non da ultimo per importanza: il capolavoro comunicativo (secondo solo alla performance Omt) di Mario Draghi che, continuando a prefigurare interventi di allentamento monetario senza realizzarne alcuno da mesi principalmente per motivi insuperabili di vincolo di mandato, nelle ultime due sedute ha spinto al ribasso il rendimento del decennale tedesco (Irs 10 anni fissato all’1,83% il 4 aprile 2014) e soprattutto quello italiano (venerdi al minimo storico del 3,15%, appena due centesimi sotto la percentuale di chiusura).

Con l’economia nordamericana confortante sul piano del numero dei nuovi assunti (disoccupazione invariata al 6,7%) che non getta ombre sulla prosecuzione del tapering, e con la disoccupazione europea in diminuzione pur nel contesto di crescita instabile, il quadro macro viene sostanzialmente confermato. Assumendo la duplice ipotesi della lontananza nel tempo per la soluzione alla crisi ucraina e per l’intervento dell’autorità di politica monetaria europea, è probabile che il tasso Irs 10 anni confermi i valori degli ultimi giorni e si mantenga stabile sopra l’1,8%, con oscillazioni massime al rialzo che potranno condurlo poco sopra l’1,9%.

(per le attese della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi dell’11 aprile 2014“)

(per le attese del prossimo mese sui tassi fissi di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs a maggio 2014“)