Asta 13 giugno 2013: Btp 3 anni, Btp 15 anni, CCTeu e CCTeu con vita residua 5 anni

Per giovedi 13 giugno 2013, in asta marginale e con regolamento 17/06/2013, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali, ai Btp 15 anni, ai CCTeu in corso di emissione e ai CCTeu con vita residua 5 anni.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004917792, decorrenza 15/04/2013, scadenza 15/05/2016, tasso d’interesse annuo lordo 2,25%, data pagamento cedola 15 novembre 2013; giorni dietimi 33) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo dell’1,92% nell’asta dello scorso 13 maggio. Nella mattinata di giovedi i Btp triennali hanno fatto registrare rendimento lordo in salita al 2,38%, prezzo di aggiudicazione 99,66 e rapporto di copertura 1,34 derivante da richieste per quasi 4,575 miliardi di euro (assegnato un importo superiore a 3,415 miliardi di euro).

I Btp 15 anni (ISIN IT0004889033; emissione 22 gennaio 2013; scadenza 1° settembre 2028; tasso d’interesse annuo lordo 4,75% pagato con due cedole semestrali; data pagamento cedola 1° settembre 2013, giorni dietimi 108) sono offerti in sesta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 1 miliardo di euro ad un massimo di 1,5 miliardi di euro e, nell’asta dello scorso 11 aprile, avevano fatto segnare rendimento lordo del 4,68%. Nella mattinata di giovedi i Btp 15 anni hanno fatto registrare rendimento lordo stabile al 4,67%, prezzo di aggiudicazione 101,40 e rapporto di copertura 1,73 derivante da richieste per oltre 2,596 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I seguenti titoli sono offerti per ammontare dell’emissione complessiva da un minimo di 2 miliardi di euro ad un massimo di 3 miliardi di euro.

I CCTeu (ISIN IT0004922909, decorrenza 01/05/2013, scadenza 01/11/2018, tasso annualizzato 2,117%, spread 1,8%, tasso cedolare semestrale 1,082% e cedola in pagamento il 1° novembre 2013, giorni dietimi 47) sono offerti in terza tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo del 2,44% nell’asta dello scorso 13 maggio. Nella mattinata di giovedi il rendimento lordo dei CCTeu è risultato in rialzo al 2,61%, il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 97,57 ed il rapporto di copertura si è attestato a 1,46 derivante da richieste per quasi 2,482 miliardi di euro (assegnato un importo superiore a 1,698 miliardi di euro).

I CCTeu con vita residua 5 anni (ISIN IT0004716319, decorrenza 15/04/2011, scadenza 15/04/2018, tasso d’interesse semestrale lordo pari all’Euribor 6 mesi maggiorato dello spread all’1%, tasso annualizzato 1,329%, tasso cedolare semestrale 0,676%, data pagamento cedola 15/10/2013, giorni dietimi 63) sono offerti in quindicesima tranche e, nell’asta del 13 marzo scorso, avevano fatto segnare rendimento lordo del 3,03%. Nella mattinata di giovedi il rendimento lordo dei CCTeu aprile 2018 è risultato pari al 2,54%, il rapporto di copertura è risultato pari a 1,61 derivante da richieste per oltre 1,958 miliardi di euro (importo assegnato superiore a 1,215 miliardi di euro) ed il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 94,45.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni e dei CCTeu: “Asta 11 luglio 2013: Btp 3 anni, Btp 30 anni e CCTeu“)

(per la prossima asta dei Btp 15 anni e del CCTeu ISIN IT0004716319: “Asta 12 settembre 2013: Btp 3 anni, Btp 15 anni, CCTeu e CCTeu con vita residua 5 anni“)

Previsioni Euribor e Irs a giugno 2013

La Banca centrale europea, almeno per questo mese, ha deciso di non usare alcuna tra le misure ordinarie o straordinarie a sua disposizione per contribuire a migliorare la situazione economica e finanziaria.

E’ quanto emerge dall’ultima soporifera conferenza stampa a margine della riunione del direttivo che ha confermato tutti i tassi (decisione non unanime sul minimo storico del Refi allo 0,5%; rifinanziamenti marginali 1% e depositi 0%) dopo aver rilevato il Pil in contrazione e l’inflazione all’1,4% per il 2013.

La decisione non poteva essere considerata scontata se poi le Borse europee hanno virato in negativo e lo spread italiano si è allargato, a meno di non voler attribuire eccessiva importanza alle ignorate misure straordinarie (tra le quali il “complicato” piano Abs): il tasso sui depositi, qualora fosse stato ridotto al di sotto dello zero, avrebbe inciso su utilizzi sempre meno consistenti (87 miliardi di euro giovedi scorso, con l’altra voce di bilancio Bce dei conti correnti a quota 292 miliardi).

Qualcosa degno di nota, comunque nella limitatezza di variazioni che non indicano tensioni fra istituti, è accaduto pure sull’interbancario (caratterizzato da eccesso di liquidità attorno ai 270 miliardi di euro) dove l’Euribor 3 mesi, congelato da sette sedute consecutive allo 0,2%, ha subito un’increspatura di 3 millesimi (0,203% venerdi 7 giugno); ed anche sul mercato Liffe, dopo la decisione Bce, i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi sono tutti saliti sopra il fixing a partire dalla scadenza di metà giugno.

Gli operatori di Londra, in data 07/06/2013, si attendono che il parametro sorpassi quota 0,25% per settembre prossimo e, proseguendo nel trend di sola salita, raggiunga quota 0,32% per fine anno.

Le misure straordinarie, secondo le parole di Draghi, non sono necessarie al momento perché parte della liquidità immessa nel 2012 si trova ancora nel mercato ed è positivo che le restituzioni continuino a realizzarsi (mercoledi prossimo rimborsi delle Ltro 2011 e 2012 per meno di 3 miliardi di euro).

Sviluppi imprevisti anche sul fronte tassi fissi. Le stime del mese scorso sulla prosecuzione della fase positiva del Bund sono state disattese quando si è presentato l’effetto congiunto di due fattori: la differenza molto sostanziosa tra la ricchezza generata dall’economia reale e quella registrata dai mercati finanziari da un lato; il messaggio della Federal Reserve che ha lasciato intuire la futura riduzione degli stimoli monetari dall’altro.

La reazione immediata di Tokyo (-7,3%), col suo indice calibrato su aziende orientate all’export, ha dato idea della velocità con cui gli speculatori internazionali (hedge fund) sono pronti ad abbandonare un mercato dove è in atto lo scoppio di una bolla.

Ma anche la fine della corsa ai titoli high yield deve suggerire qualcosa.

In sostanza ad alcuni investitori è giunto il messaggio che non è possibile acquistare ogni genere di attività come era accaduto il mese prima, ma occorre comprare titoli adottando criteri selettivi. E tra questi, sicuramente, la redditività del Bund misurata in termini reali praticamente a zero ha suggerito di cedere il decennale tedesco ed accorciare la durata media finanziaria del portafoglio.

Venuto meno il paradosso secondo cui titoli rischiosi vengono acquistati grazie alla copertura delle politiche monetarie espansive necessarie a rispondere alla crisi economica, si è assistito all’innalzamento del rendimento non solo dei periferici ma anche del Bund e alla crescita dell’Irs 10 anni fino a quota 1,81% (fixing 7 giugno 2013).

La fase attuale si caratterizza per elevato nervosismo e volatilità, e non a caso la Fed ha messo in chiaro che lancerà messaggi espliciti ai mercati attraverso la riduzione graduale degli acquisti in titoli federali scambiati con moneta stampata.

Il QE americano troverà interruzione fra alcuni mesi, ma nel frattempo il Bund potrebbe tornare ad essere iper-acquistato per due motivi: l’approssimarsi della decisione della Corte costituzionale tedesca sul programma Omt, i cui contenuti potrebbero rivelarsi disallineati rispetto ai principi del progetto europeista, ed il dubbio che alcuni investitori possano aver manifestato un comportamento troppo reattivo in occasione dell’uscita dai titoli rifugio.

Se le ultime ragioni dovessero dimostrarsi fondate, nelle prossime settimane l’Irs 10 anni potrebbe nuovamente tornare a scendere avvicinandosi a quota 1,5%.

(per le previsioni della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor 3 mesi del 14 giugno 2013“)

(per le previsioni del prossimo mese sui tassi fissi dei mutui: “Previsioni Euribor e Irs a luglio 2013“)

Bot 12 mesi: asta del 12 giugno 2013

Per mercoledi 12 giugno 2013, con regolamento 14/06/2013, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi (ISIN IT0004932064, emissione 14/06/2013, scadenza 13/06/2014, durata 364 giorni) sono offerti in prima tranche per un importo pari a 7 miliardi di euro ed avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari allo 0,703% nell’asta dello scorso 10 maggio.

I Bot annuali, nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in salita allo 0,962% e prezzo medio ponderato 99,037; la domanda è stata pari a 10,409 miliardi di euro e il bid-to-cover si è attestato a 1,49 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento semplice lordo scende al rendimento semplice netto minimo dello 0,537% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot annuali: “Bot 12 mesi e Bot flessibili: asta del 10 luglio 2013“)

Interventi di efficienza energetica: in detrazione il 65% delle spese fino al 31 dicembre 2013. Bonus fiscale fino al 30 giugno 2014 per i condomini

La detrazione fiscale dall’imposta lorda per le spese documentate relative agli interventi di efficienza energetica sugli immobili privati, con l’approvazione del decreto legge di venerdi 31 maggio, aumenta dal 55% al 65% e viene prorogata dal 1° luglio 2013 fino al 31 dicembre 2013 per famiglie e privati cittadini (art. 14, 1°). La stessa detrazione fiscale, in base al 2° comma dell’art. 14, è prorogata dal 1° luglio 2013 fino al 30 giugno 2014per interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio”.

Il bonus fiscale riguardante Irpef e Ires, previsto dal D.L. recante “Disposizioni urgenti per il recepimento della direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea”, sarà ottenuto in 10 rate annuali (art. 14, 3°) di uguale importo.

Non sono più detraibili, tra le spese escluse dal 1° comma dell’art. 14, quelle relative alla sostituzione

        degli impianti di riscaldamento con pompe di calore ad alta efficienza e impianti geotermici a bassa entalpia;

        degli scaldacqua tradizionali con gli scaldacqua a pompa di calore dedicati alla produzione di acqua calda sanitaria.

L’incremento della percentuale detraibile, ovviamente, comporta l’abbattimento della spesa massima agevolabile a parità di valore massimo della detrazione: ad esempio per i pannelli per l’acqua calda (solare termico) e per le strutture opache e finestre (muri esterni e sottotetto) il limite scende a 92.307,69 euro (la detrazione massima di 60mila euro è restituita dal 65% di detta cifra relativa al limite della spesa agevolabile); 46.153,84 euro per gli impianti di climatizzazione (caldaia a condensazione); 153.486,15 euro per la riqualificazione energetica generale (efficienza negli edifici).

Anche dopo il 30 giugno prossimo i pagamenti dovranno essere eseguiti nel modo consueto attraverso disposizione di bonifico, che riporta nella causale la norma agevolativa, e utilizzo del codice fiscale di beneficiario e contribuente. Per i tempi di esecuzione dell’operazione, se si tratta di persone fisiche, lavoratori autonomi e professionisti, rimane valido il principio di cassa secondo cui la data ordine deve ricadere nel periodo di proroga; se si tratta di imprese, invece, viene adottato il principio di competenza.

(continua “Spese di ristrutturazione edilizia: detrazione Irpef, beneficiari e intestazione di bonifico e fattura“)

Previsioni Euribor 3 mesi del 31 maggio 2013

Le stime Ocse che a metà settimana hanno prospettato un calo ulteriore della produzione per il 2013 non hanno sortito l’effetto consueto sulle aspettative del Liffe, orientate ad estesi rialzi lungo la scaletta dei tassi future con la conseguenza di anticipare a metà 2016 il raggiungimento di quota 1%.

Gli operatori del mercato londinese, attraverso l’unica impercettibile limatura del giugno prossimo che porta l’Euribor 3 mesi poco sotto il fixing 0,2% del 31 maggio 2013, lasciano spazio alla possibilità di un nuovo intervento da 25 punti base del direttivo Bce chiamato a riunirsi giovedi 6.

Sull’interbancario nel corso delle ultime cinque sedute è rimasto quasi invariato anche l’Euribor 1 mese (0,113%), mentre sono aumentati l’Euribor 6 mesi (0,298%) e l’Euribor 12 mesi (0,478%).

Ad eccezione dell’Euribor 3 settimane fermo a 0,102%, sul brevissimo sono aumentati l’Euribor 1-2 settimane (0,087% e 0,093%).

Si conferma la presenza di difficoltà riguardanti la trasmissione della politica monetaria della Bce e la necessità di trovare nuove soluzioni come gli acquisti di asset.

Per la prossima riunione del 6 giugno, pertanto, è ragionevole attendersi un (non risolutivo) taglio del tasso sui depositi nella misura dello 0,25% (tasso negativo) che, in ogni caso, colpirebbe in quantità limitata utilizzi scesi a quota 85 miliardi di euro giovedi scorso (278 mld per i conti correnti presso Bce).

Ancora una volta si manifesta scarsa la restituzione di circa 3 miliardi di euro annunciati per la settimana prossima (cfr. rimborsi volontari dei finanziamenti straordinari a tre anni – Ltro 2011 e 2012): si tratta di un ulteriore segnale sulle attese prive di significativi cambiamenti circa politica monetaria e contesto economico.

Giovedi scorso Eonia a 0,073%; martedi spread Euribor-Ois a 13,4 punti base.

(per le previsioni della prossima settimana sui tassi variabili di mutui e obbligazioni: “Previsioni Euribor e Irs a giugno 2013“)