Asta 11 ottobre 2012: Btp 3 anni; Btp 5 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione

Per giovedi 11 ottobre 2012, in asta marginale e con regolamento 15/10/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali e relativi ai Btp 5 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione.

I Btp 3 anni (ISIN IT0004840788, decorrenza 15/07/2012, scadenza 15/07/2015, tasso d’interesse annuo lordo 4,5%) sono offerti in quinta tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,75 miliardi di euro ad un massimo di 3,75 miliardi di euro ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 2,75% nell’asta dello scorso 13 settembre. I Btp triennali, nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in lieve rialzo al 2,86%, prezzo di aggiudicazione 104,36 e rapporto di copertura 1,67 derivante da richieste per oltre 6,26 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I seguenti titoli non più in corso d’emissione sono offerti per ammontare complessivo da un minimo di 1,5 miliardi di euro ad un massimo di 2,25 miliardi di euro.

I Btp 5 anni off-the-run (ISIN IT0004761950, decorrenza 15 settembre 2011, scadenza 15 settembre 2016, tasso d’interesse annuo lordo 4,75%) sono offerti in nona tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 6,47% nell’asta del 14 dicembre 2011. I Btp 5 anni (vita residua 4 anni), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 3,42%, prezzo di aggiudicazione 104,95 e rapporto di copertura 2,22 con importo richiesto per oltre 1,87 miliardi di euro (assegnati oltre 846 milioni di euro).

I Btp 10 anni off-the-run (ISIN IT0004361041, decorrenza 1° febbraio 2008, scadenza 1° agosto 2018, tasso d’interesse annuo lordo al 4,50%) sono offerti in diciannovesima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,75% nella precedente asta del 13 gennaio 2012. I Btp 10 anni (vita residua 6 anni), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 4,06%, prezzo di aggiudicazione 102,44 e rapporto di copertura 2,46 con importo richiesto pari a 1,746 miliardi di euro (assegnati 710,5 milioni di euro).

I Btp 15 anni off-the-run (ISIN IT0004513641, decorrenza 1° marzo 2009, scadenza 1° marzo 2025 e tasso d’interesse annuo lordo 5%) sono offerti in diciottesima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,9% nell’asta dello scorso 14 maggio. I Btp 15 anni (vita residua 13 anni), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 5,24%, prezzo di aggiudicazione 98,4 e rapporto di copertura 2,04 con importo richiesto pari ad oltre 1,416 miliardi di euro (assegnati oltre 693 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp 3 anni: “Asta 14 novembre 2012: Btp 3 anni; Btp 15 anni e Btp 30 anni non più in corso d’emissione“)

Previsioni Euribor e Irs a ottobre 2012

Largamente attesa dai mercati, compreso il Liffe, la conferma dei tassi (rifinanziamento principale 0,75%; rifinanziamento marginale 1,50%; depositi 0%) è arrivata giovedi dal consiglio direttivo Bce che ha valutato la crescita economica debole e l’inflazione sopra il 2% per tutto l’anno. Non si è registrata alcuna ripercussione sul circuito interbancario, dove la liquidità nel complesso rimane abbondante ma fatica a raggiungere le filiali di alcune aree geografiche.

La discesa dei tassi Euribor ha fatto registrare quest’oggi 8 ottobre 2012 il nuovo minimo storico della scadenza 3 mesi allo 0,214%; in discesa anche le scadenze a 12 e 6 mesi, rispettivamente a 0,666% e 0,423%, mentre rimane fermo l’Euribor 1 mese a quota 0,112%.

Non desta preoccupazioni neppure il differenziale Euribor-Ois, nella mattinata di venerdi scorso a 13,2 punti base dopo aver toccato il minimo degli ultimi cinque anni (0,128%) al 1° ottobre.

Indicazioni positive arrivano anche dalla somma (comunque troppo alta) dei depositi a 24 ore presso Bce e dei conti correnti, giovedi scorso in calo a circa 818 miliardi di euro nonostante l’approssimarsi della chiusura del periodo di mantenimento della riserva obbligatoria che assorbe risorse impedendo il raggiungimento dell’economia reale.

In conferenza le parole di Draghi, che non ha neppure accennato ad altre misure straordinarie di finanziamento, hanno ridotto le attese di prossimi tagli al costo base del denaro da operare entro fine anno. Contro la stessa tesi gioca anche un’ulteriore considerazione: il taglio di un quarto di punto produrrebbe un effetto lieve sull’Euribor 3 mesi, quantificabile attorno allo 0,1% in meno di un tasso che già si trova ai minimi storici, ma rafforzerebbe i pericoli dell’inflazione e dell’inquinamento di bilancio delle banche europee per via degli acquisti di titoli ad alto rischio ed alto rendimento con liquidità ottenuta a basso prezzo.

Prendono forza così le previsioni degli operatori che contrattano derivati a Londra e, al 5 ottobre 2012, delineano una curva dei tassi Euribor 3 mesi attesi nelle settimane seguenti in lieve diminuzione (minimo 0,2% a dicembre 2012) e approssimativamente sui livelli attuali ancora fino a metà dell’anno prossimo.

Le indicazioni di Draghi fornite il mese scorso sul programma di acquisto dei titoli di Stato (Omt) ed il via libera condizionato nel quantum dalla Corte Costituzionale tedesca avevano soddisfatto i mercati, impedendo il ripetersi dello schiacciamento dei rendimenti del Bund poco sopra la soglia dell’1%.

Le settimane successive hanno mostrato un fisiologico raffreddamento degli entusiasmi, sia pur in un clima di generale fiducia nell’indirizzo impresso dalla Bce per l’uscita dalla crisi. Se lo scenario peggiore di disgregazione dell’Euro appare adesso irrealizzabile, hanno giocato a favore del rifugio rappresentato da oro e Bund la ritrosia dei governi ad accettare il piano imposto dalle autorità monetarie (non necessariamente gravoso ma anche idoneo a favorire la crescita attraverso le riforme strutturali) e il freno imposto da Germania, Finlandia e Olanda al sostegno diretto alle banche concesso dall’Esm, fondo che quest’oggi diviene operativo.

Non sembrano aver turbato i mercati nel corso degli ultimi giorni, invece, il calo della produzione industriale della Spagna che nega l’imminenza della richiesta di aiuti e l’ennesimo allarme proveniente dalla Grecia.

I titoli governativi tedeschi, soggetti a vendita in questa fase di transizione, in chiusura di settimana scorsa hanno offerto un rendimento all’1,52% ancora basso rispetto alle attese: considerato il contesto recessivo che nelle prossime settimane indurrà gli investitori a mantenere una certa quota di Bund in portafoglio, è possibile ipotizzare che la tendenza alla risalita dei rendimenti sarà compensata parzialmente dagli acquisti e che il tasso Irs 10 anni conoscerà una fase di lieve oscillazione rispetto al fixing 1,81% del 5 ottobre 2012.

 

Il movimento dell’Irs 10 anni, tuttavia, non dovrebbe comportare possibilità di tornare a toccare i minimi dell’estate trascorsa.

(per le previsioni sui tassi variabili della prossima settimana si legga: “Previsioni Euribor 3 mesi del 12 ottobre 2012“)

(per le previsioni sui tassi fissi del mese prossimo: “Previsioni Euribor e Irs a novembre 2012. Obamanomics is yet to come“)

Bot annuali e trimestrali: asta 10 ottobre 2012

Per mercoledi 10 ottobre 2012, con regolamento 15/10/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali e trimestrali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari all’1,692% nell’asta dello scorso 12 settembre, sono offerti per un importo pari a 8 miliardi di euro ed hanno scadenza 14/10/2013 (364 giorni). I Bot annuali (ISIN IT0004854888, emissione 15/10/2012), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in rialzo all’1,941% e prezzo medio ponderato 98,075; la domanda è stata pari ad oltre 14,16 miliardi di euro e il bid-to-cover è arrivato a 1,77 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento lordo scende al rendimento netto minimo dell’1,384% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

I Bot 3 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari a 0,7% nell’asta dello scorso 12 settembre, sono offerti per un importo pari a 3 miliardi di euro ed hanno scadenza 14/01/2013 (91 giorni). I Bot trimestrali (ISIN IT0004863319, emissione 15/10/2012), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in rialzo allo 0,765% e prezzo medio ponderato 99,807; la domanda è stata pari a quasi 8,37 miliardi di euro e il bid-to-cover è arrivato a 2,79 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento lordo scende al rendimento netto minimo dello 0,277% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 1 anno: “13 novembre 2012: asta Bot annuali“)

(per la prossima asta dei Bot 3 mesi: “Bot 12 mesi e Bot 3 mesi nell’asta del 10 aprile 2013“)