Previsioni Euribor 3 mesi del 13 luglio 2012

Il dato più sorprendente della settimana non è il nuovo minimo storico dell’Euribor 3 mesi (0,486% al 13 luglio), la cui reazione alla politica Bce ha ricalcato quella di tutti gli altri tassi in scaletta fino ad arrivare all’Eonia, crollato a 0,128% giovedi scorso. Ha ripreso a manifestare andamento al ribasso anche lo spread Euribor-Ois, calato a 38 punti base in chiusura di settimana.

Piuttosto, nei mesi passati lo scetticismo dei centri decisionali dell’istituto centrale si era concentrato sull’efficacia del taglio al tasso sui depositi: mercoledi scorso, invece, l’uso dei depositi è andato sotto i 325 miliardi di euro (contro gli 808 del giorno prima) e poi, giovedi, si è attestato a 366,18 miliardi. Un risultato che rimane interessante anche dopo aver proceduto a depurarlo dalla componente relativa all’inizio del periodo di mantenimento della riserva obbligatoria, quando le banche europee impegnano volumi sotto la media richiesta: il paragone con i circa 700 miliardi di euro registrati all’inizio dei periodi precedenti evidenzia il dimezzamento dell’utilizzo dei depositi overnight.

Anche questa settimana gli operatori del Liffe hanno proceduto a rivedere i tassi impliciti nei futures sull’Euribor 3 mesi con movimenti al ribasso fino al termine del 2013. In data 13/07/2012 il punto di minimo della curva dei tassi previsti, che cade a dicembre di quest’anno, scende a quota 0,35%.

(per le previsioni sui tassi variabili della settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi del 20 luglio 2012“)

Asta del 13 luglio 2012: Btp 3 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione

Per venerdi 13 luglio 2012, in asta marginale e con regolamento 17/07/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali e relativi ai Btp decennali e ai Btp 15 anni non più in corso d’emissione.

I Btp 3 anni (decorrenza 15/07/2012, scadenza 15/07/2015, tasso d’interesse annuo lordo 4,5%) sono offerti in prima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 2,5 miliardi di euro ad un massimo di 3,5 miliardi di euro e, nell’asta dello scorso 14 giugno, avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,3%. I Btp triennali (ISIN IT0004840788), nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo in netta discesa al 4,65%, prezzo di aggiudicazione 99,72 e rapporto di copertura 1,73 derivante da richieste per quasi 6,063 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I seguenti titoli non più in corso d’emissione sono offerti per ammontare complessivo da un minimo di 1 miliardo di euro ad un massimo di 1,75 miliardi di euro.

I Btp 10 anni off-the-run (ISIN IT0004489610, decorrenza 01/03/2009, scadenza 01/09/2019, tasso d’interesse annuo lordo 4,25%) sono offerti in quindicesima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 4,3% nella precedente asta del 14 marzo. I Btp decennali (vita residua 7 anni), nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 5,58%, prezzo di aggiudicazione 92,69 e rapporto di copertura 1,61 derivante da richieste per 1,23 miliardi di euro (assegnati oltre 766 milioni di euro).

I Btp 10 anni off-the-run (ISIN IT0004759673, decorrenza 01/09/2011, scadenza 01/03/2022, tasso d’interesse annuo lordo 5%) sono offerti in quindicesima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,66% nella precedente asta del 14 maggio. I Btp decennali (vita residua 10 anni), nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 5,82%, prezzo di aggiudicazione 94,60 e rapporto di copertura 1,74 derivante da richieste per quasi 1,045 miliardi di euro (assegnati oltre 600 milioni di euro).

I Btp 15 anni off-the-run (ISIN IT0004356843, decorrenza 1° febbraio 2008, scadenza 1° agosto 2023, tasso d’interesse annuo lordo 4,75%) sono offerti in ventiquattresima tranche ed avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,57% nell’asta del 12 aprile scorso. I Btp 15 anni (vita residua 11 anni), nella mattinata di venerdi, hanno fatto registrare rendimento lordo al 5,89%, prezzo di aggiudicazione 91,50 e rapporto di copertura 2,33 derivante da richieste per oltre 895 miliardi di euro (assegnati quasi 384 milioni di euro).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp triennali e Btp 15 anni: “Asta del 13 settembre 2012: Btp 3 anni, Btp 15 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione“)

(per la prossima asta dei Btp 15 anni off-the-run scadenza 1° agosto 2023: “Asta 14 novembre 2012: Btp 3 anni; Btp 15 anni e Btp 30 anni non più in corso d’emissione“)

Bot annuali: asta del 12 luglio 2012

Per giovedi 12 luglio 2012, con regolamento 16/07/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali col sistema di collocamento dell’asta competitiva. Nello stesso giorno non saranno offerti i Bot trimestrali.

I Bot 12 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari al 3,972% nell’asta dello scorso 13 giugno, sono offerti per un importo pari a 7,5 miliardi di euro ed hanno scadenza 12/07/2013 (361 giorni). I Bot annuali (ISIN IT0004839319, emissione 16/07/2012), nella mattinata di giovedi, hanno fatto registrare rendimento lordo in forte discesa al 2,697% e prezzo medio ponderato 97,367; la domanda è stata pari a quasi 11,596 miliardi di euro e il bid-to-coverè arrivato a 1,55 (assegnato l’intero importo offerto). Il rendimento lordo scende al rendimento netto minimo del 2,035% una volta applicata la ritenuta fiscale e sottratte le commissioni bancarie massime secondo Assiom Forex.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 1 anno: “Bot annuali nell’asta del 13 agosto 2012“)

Previsioni Euribor e Irs a luglio 2012

L’annunciato taglio al costo base del denaro, non ancora operativo dato il regolamento 11 luglio, venerdi scorso ha immediatamente influenzato il tasso di interesse al quale le banche europee si prestano denaro: l’Euribor 3 mesi, in particolare, è sceso di dieci centesimi, fissato al minimo storico di 0,549% in data 6 luglio 2012; ribassi di simile intensità sono stati registrati anche per l’Euribor 1 mese (0,255%), per l’Euribor 6 mesi (0,831%) e per l’Euribor 12 mesi (1,118%). Rientra il differenziale Euribor-Ois (sulla durata tre mesi), sceso venerdi a 42 punti base dopo l’impennata a 0,51% del giorno prima.

La Bce, oltre ad aver dichiarato che il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento scenderà allo 0,75%, ha annunciato tagli che riguardano pure il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale overnight (1,5%) e soprattutto il tasso sui depositi overnight, azzerato per attuare una politica disincentivante nei confronti di quelle banche che preferiscono “parcheggiare” liquidità a scadenza un giorno anziché utilizzarla per erogare mutui e prestiti alla clientela. I dati pubblicati dallo stesso istituto centrale sull’utilizzo dei depositi continuano da mesi a fornire cifre elevatissime (giovedi 5 oltre 790 miliardi di euro, provenienti in larga parte da istituti dell’Europa centrale che hanno preferito lo 0,25% ai tassi quasi nulli dei titoli governativi virtuosi): per molto tempo è risuonato il campanello di allarme di un sistema sul quale Draghi si è espresso denunciando l’impossibilità di “incanalare i fondi alle banche verso una specifica categoria di aziende, o di risparmiatori” e la lentezza con cui le due Ltro manifestano i loro effetti, oltre che la debolezza dei flussi di credito attuali.

L’azzeramento del tasso sui depositi dovrebbe produrre effetto di abbattere anche i tassi interbancari sulle scadenze a brevissimo termine: osservato speciale l’Eonia (Euribor overnight), venerdi 6 luglio quotato 0,329%.

La manovra della Bce, le dichiarazioni sull’indebolimento della crescita in tutta l’Eurozona in un contesto peggiore delle stime, ma anche il dato sulla disoccupazione Usa di giugno hanno obbligato gli operatori del Liffe a ricontrattare i derivati futures lungo l’intero arco settimanale: le previsioni sul tasso Euribor 3 mesi del 6 luglio 2012 evidenziano ribassi diffusi che portano il minimo a quota 0,41% per marzo dell’anno prossimo, quando l’inversione del trend ribassista ricondurrebbe il parametro interbancario a superare gli attuali livelli per metà 2014.

La discesa dei tassi Euribor influenzerà l’abbassamento dei tassi Irs a 2-3 anni; e lo scenario di un continente dove si accentuano le divisioni politiche (Germania contraria all’intervento dell’Esm e all’Unione bancaria, Olanda e Slovacchia sulla stessa linea e Finlandia che preferisce uscire dall’Euro piuttosto che pagare il debito di altri) non può che irrobustire l’ipotesi del Bund decennale oggetto di acquisti operati da investitori alla ricerca di qualità.

Le attese di rendimento sotto quota 1,3% potrebbero essere compatibili con l’accettazione di un tasso piuttosto distante dall’inflazione europea per un periodo di tempo prolungato, conseguenza dell’ondata di pessimismo tornata a prevalere tra gli investitori (il titolo tedesco a 10 anni è tornato a scendere a 1,33%, lo spread italiano e quello spagnolo sono arrivati rispettivamente a 469 e 557 punti base ed il future sul Bund, venerdi, ha fatto registrare variazioni +0,57% e +0,51% sulle scadenze di settembre e dicembre).

Anche se le banche italiane e spagnole continueranno ad acquistare titoli di Stato nazionali, garantendosi rendimenti più elevati ma esponendo i bilanci a rischi crescenti, le attese del tasso Irs 10 anni, che nell’ultimo mese è prima risalito e poi tornato praticamente sugli stessi livelli (1,83% in data 06/07/2012), sono stabili o in lieve diminuzione.

(per le attese sui tassi variabili della prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 13 luglio 2012“)

(per le previsioni sui tassi fissi del prossimo mese: “Previsioni Euribor e Irs: agosto 2012”)

Previsioni Euribor 3 mesi del 5 luglio 2012 dopo l’annuncio Bce del taglio al tasso di interesse sulle operazioni principali (0,75%)

In tabella le attese del Liffe sui tassi Euribor 3 mesi di mercoledi 4 luglio, confrontati con quelli derivanti dalle contrattazioni successive all’annuncio del taglio di 25 punti base del P/T – prossimamente operativo al minimo storico dello 0,75% – diffuso nel primo pomeriggio di giovedi.

Si evidenziano ribassi generalizzati su tutta la scaletta, con variazioni giornaliere più marcate rispetto alle precedenti sedute. In particolare, spiccano diminuzioni nell’ordine dello 0,1% per il periodo giugno 2015-marzo 2016.

Il minimo di fine anno scende a 0,42%.

(per le previsioni sui tassi variabili di fine settimana: “Previsioni Euribor e Irs a luglio 2012“)