Previsioni Euribor 3 mesi del 16 marzo 2012

Sul mercato interbancario tutto procede come si sperava: venerdi 16 marzo fixing Euribor 3 mesi  sceso allo 0,853% qualche ora dopo che il differenziale Euribor-Ois 3 mesi era sceso a 0,51%, minimo dall’8 agosto scorso; giovedi 15 Eonia a 0,356% e depositi presso la Bce al volume di 727,736 miliardi di euro (ancora alti, ma sotto quota 800 sforata sistematicamente la settimana prima).

La novità, invece, attiene ai futuri tassi Euribor rivisti in aumento (0,755% ad aprile e trend rialzista da settembre, secondo i derivati contrattati sul Liffe il 16/03/2012) anche grazie al contributo di ottimismo dei mercati, manifestatosi con le vendite dei titoli pubblici americani e tedeschi, in seguito alla diffusione dei dati macro positivi USA.

(per i tassi Euribor 3 mesi previsti la prossima settimana: “Previsioni Euribor 3 mesi del 23 marzo 2012“)

BTP Italia (ISIN IT0004806888): tasso minimo 2,25%

Il MEF ha comunicato che il nuovo BTP Italia indicizzato all’inflazione italiana (indice FOI ex tabacchi) sarà emesso dal 19/03/2012 al 22/03/2012 attraverso raccolta ordini d’acquisto sul MOT con data godimento 26/03/2012, scadenza 26/03/2016 e ISIN IT0004806888.

La data regolamento coincide con quella di godimento ed il numero indice dell’inflazione calcolato alla stessa data è 104,32258.

Il tasso cedolare (reale) minimo annuo garantito è pari al 2,25%.

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per conoscere il tasso cedolare al termine del periodo di collocamento si legga “22 marzo 2012: il BTP Italia rende il 2,45% più inflazione“)

Operazione frazionata, dilazione di pagamento e fattura

L’aggiramento del limite di euro 999,99 al trasferimento di contante fra soggetti diversi, operato attraverso il frazionamento della somma inerente la stessa operazione economica in tante parti in modo che ciascuna sia di importo inferiore alla soglia indicata, non è consentito dalla legge.

L’attività in questione, difatti, sarebbe considerata elusiva delle norme stabilite a contrasto del fenomeno di riciclaggio del denaro sporco (in materia di libretti di deposito, si legga “Libretto al portatore sopra i 1.000 euro: adeguamento del saldo, trasformazione in libretto nominativo o estinzione entro il 31 marzo 2012”).

Tuttavia, se l’operazione di frazionamento è prevista dalla natura dell’operazione (es. contratto di somministrazione) ovvero deriva da un preventivo accordo tra le parti e per ogni singolo pagamento viene conservata disposizione scritta dei contraenti circa la corresponsione e l’accettazione del versamento, la condotta in oggetto non configura azione illecita.

D.Lgs. 231/2007, art. 49, 2°: “Il trasferimento per contanti per il tramite dei soggetti di cui al comma 1 deve essere effettuato mediante disposizione accettata per iscritto dagli stessi, previa consegna ai medesimi della somma in contanti. A decorrere dal terzo giorno lavorativo successivo a quello dell’accettazione, il beneficiario ha diritto di ottenere il pagamento nella provincia del proprio domicilio.

Sul punto è intervenuta la nota interpretativa prot. 65633 del 12 giugno 2008 con cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito (nella formulazione del vecchio limite di euro 5mila):

– in particolare, nel caso di più trasferimenti singolarmente di importo inferiore a 5.000 euro, ma complessivamente di ammontare superiore, sfuggono al divieto, perché tra loro non cumulabili, quelli relativi a distinte ed autonome operazioni, ovvero alla medesima operazione, quando il frazionamento è connaturato all’operazione stessa (ad es. contratto di somministrazione) oppure è la conseguenza di preventivo accordo tra le parti (ad es. pagamento rateale);

– rientra, comunque, nel potere discrezionale dell’Amministrazione valutare caso per caso, se il frazionamento sia stato invece realizzato con lo specifico scopo di eludere il divieto imposto dalla disposizione.

Pertanto, in caso il pagamento di una fattura venisse concordato attraverso la corresponsione di diversi importi (dilazione di pagamento) versati in denaro contante, ciascuno inferiore a 1.000 euro, deve rimanere prova scritta sia dell’accordo iniziale che dei successivi trasferimenti in denaro.

In ultimo, è bene rammentare il contenuto del 2° comma, alla lettera m), dell’art. 1 del D.Lgs. 231/07 che circoscrive l’attività elusiva nell’arco temporale di 7 giorni durante i quali vengono effettuati i pagamenti frazionati in corrispondenza delle singole operazioni costituenti l’operazione “unitaria” sotto l’aspetto economico.

m) “operazione  frazionata”: un’operazione unitaria sotto il profilo economico, di valore pari o superiore ai limiti stabiliti dal presente decreto, posta in essere attraverso più operazioni, singolarmente inferiori ai predetti limiti, effettuate in momenti diversi ed in un circoscritto periodo  di tempo fissato in sette giorni ferma restando la sussistenza dell’operazione frazionata quando ricorrano elementi per ritenerla tale

Conseguentemente, i pagamenti frazionati eseguiti per più di sette giorni consecutivi non sono riferibili alla stessa operazione, ovvero non configurano una condotta illecita. Tuttavia, con la previsione normativa che lascia margini di valutazione in ordine all’esistenza di elementi riconducibili all’operazione frazionata, si è inteso perseguire anche coloro che abbiano posto in essere un comportamento finalizzato all’elusione, fatta salva la possibilità per il soggetto di dimostrare la propria condotta conforme alla legge.

(continua “Fattura pagata in contanti, prelevamento o versamento pari o superiore a 1.000 euro e operazione sospetta“)

Previsioni Euribor e Irs del 9 marzo 2012

Vissuta tra umori contrastanti, divisi fra quelli positivi per l’evoluzione della crisi greca e quelli negativi sulla condizione della ripresa economica nell’Eurozona, l’ultima settimana ha impedito agli operatori sul Liffe di stravolgere le previsioni sui tassi Euribor 3 mesi di sette giorni prima: dai futures del giorno 09/03/2012 si estrapolano valori tra lo 0,77% di aprile e lo 0,66% di settembre, scadenza a partire dalla quale dovrebbe invertirsi l’andamento ribassista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I segnali che giungono dai diversi indicatori tenuti sotto controllo, infatti, rimangono confermati.

Quello più importante, senza dubbio, è la discesa spedita del tasso interbancario Euribor 3 mesi che, bucata la soglia dell’1%, non arresta la propria caduta e arriva a quota 0,894% al 9 marzo 2012 (Euribor 1 mese a 0,49%; Euribor 6 mesi a 1,203%).

Per lo stesso motivo legato all’eccesso di liquidità presente nel sistema, a cui hanno contribuito sostanziosamente le aste straordinarie a 36 mesi, tendono ad abbassarsi anche i tassi a scadenza inferiore fino all’Eonia (0,362% il 9 marzo, esattamente come un mese fa), mentre sono volati al record di 827,534 miliardi di euro i depositi presso la Bce di lunedi scorso – poi scesi agli 800 di giovedi 8. L’istituto centrale, questo mese, non ha ritenuto opportuno (quantomeno) azzerare il tasso di remunerazione per gli stessi depositi (rimasto a 0,25%) e, come previsto, ha pure confermato il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principale (1%) e marginale (1,75%), con l’inflazione che continua ad essere vista sopra il 2% nel corso del 2012.

I finanziamenti erogati alle banche europee, dunque, al momento non trovano un utilizzo economico soddisfacente né raggiungono l’economia reale in maniera idonea a far ripartire il reddito prodotto nel vecchio continente; tuttavia, il clima tra istituti si fa sempre più disteso come segnala lo spread Euribor-Ois, che confronta un tasso relativo a prestiti senza garanzia con un tasso che prezza flussi di regolamento: differenziale sceso – continuativamente per la decima settimana – a 0,55% alle ore 12:00 del 9 marzo, il valore più basso degli ultimi sette mesi.

Tra le conseguenze delle due aste Ltro va annoverata anche la possibilità per la Bce di “acquistare” indirettamente titoli di Stato: il prezzo dei titoli pubblici viene mantenuto alto dagli acquisti delle banche finanziate dalla Bce, con effetti analoghi al quantitative easing americano che sinora ha funzionato.

Da un lato ciò consente di tenere a bada i malumori tedeschi, dall’altro permette di sostenere i titoli periferici come quelli spagnoli e italiani che hanno finalmente trovato normalizzazione nella forma della curva dei rendimenti (spread sul decennale tedesco a 303 punti il 09/03/2012).

La liquidità delle banche, infatti, non essendo più attratta come prima dai titoli a breve e medio termine a causa dell’abbassamento dei relativi tassi, affluisce sulle durate più lunghe e si trasforma negli attivi di bilancio. Il gioco, dalle conseguenze potenzialmente pericolose, è ben noto e si riempie di significato economico solo se il tempo – guadagnato per sospendere gli effetti delle criticità del sistema Europa – viene utilizzato proficuamente per risanare i bilanci pubblici e per far ripartire gli investimenti delle imprese private. Diversamente, torneremmo nel giro di pochi mesi a sentir parlare di economia “drogata”, con effetti distorsivi speculativi ed inflattivi, e ad assistere a tentativi frettolosi di salvare le banche sulla base del concetto ambiguo secondo cui è giusto socializzare le perdite senza prima aver condiviso i profitti.

Se dunque i problemi strutturali dell’Europa non lasciano immaginare rapide soluzioni (è soltanto di poche ore fa, ad esempio, la pronuncia dell’Isda sulla ristrutturazione del debito della Grecia trattato come un fallimento che fa scattare il pagamento dei Credit Default Swap), l’avversione al rischio continua a manifestarsi tra gli investitori che non abbandonano il rifugio governativo del Bund.

Pertanto, l’Irs 10 anni (2,26% al 09/03/2012; invece 1,53%, 2,58%, 2,64%, 2,6% e 2,55% rispettivamente l’Irs a 5, 15, 20, 25 e 30 anni), parametrato al rendimento del decennale tedesco, non prende stabilmente la via della salita ma procede – e forse procederà – a descrivere un andamento altalenante in prossimità dei fixing registrati nelle ultime settimane.

(per i tassi previsti sul Liffe la settimana prossima: “Previsioni Euribor 3 mesi del 16 marzo 2012“)

(per le previsioni IRS del mese prossimo si legga: “Previsioni Euribor 3 mesi e Irs ad aprile 2012”)

Asta del 14 marzo 2012: Btp 3 anni e Btp 10 anni non più in corso d’emissione

Per mercoledi 14/03/2012, in asta marginale e con regolamento 16 marzo 2012, il MEF ha disposto il collocamento dei titoli di Stato relativi ai Buoni del Tesoro Poliennali triennali e decennali non più in corso d’emissione.

Btp 3 anni (decorrenza 01/03/2012, scadenza 01/03/2015, tasso d’interesse annuo lordo abbassato al 2,5%) sono offerti in prima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 4 miliardi di euro ad un massimo di 5 miliardi di euro e, nell’asta del 14 febbraio scorso, avevano fatto segnare rendimento lordo al 3,41%. I Btp triennali (ISIN IT0004805070), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 2,76%, prezzo di aggiudicazione 99,32 e rapporto di copertura 1,56 derivante da richieste per 7,824 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

I Btp 10 anni non più in corso d’emissione (ISIN IT0004489610, decorrenza 01/03/2009, scadenza 01/09/2019, tasso d’interesse annuo lordo 4,25%) sono offerti in tredicesima tranche per ammontare nominale dell’emissione da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 1 miliardo di euro e, nella precedente asta del 28 ottobre 2011, avevano fatto segnare rendimento lordo al 5,81%. I Btp decennali off-the run (vita residua 7 anni), nella mattinata di mercoledi, hanno fatto registrare rendimento lordo in discesa al 4,3%, prezzo di aggiudicazione 99,98 e rapporto di copertura 2 derivante da richieste per 1,9955 miliardi di euro (assegnato l’importo massimo offerto).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Btp triennali: “Asta del 12 aprile 2012: Btp 3 anni, Btp 5 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione”)

(per la prossima asta dei Btp 10 anni off-the-run ISIN IT0004489610: “Asta del 13 luglio 2012: Btp 3 anni, Btp 10 anni e Btp 15 anni non più in corso d’emissione”)

Bot annuali e Bot trimestrali: asta del 13 marzo 2012

Per martedi 13 marzo 2012, con regolamento 15/03/2012, il MEF ha disposto l’emissione dei Buoni Ordinari del Tesoro annuali e trimestrali col sistema di collocamento dell’asta competitiva.

I Bot 12 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari al 2,23% nell’asta del 13 febbraio scorso, sono offerti per un importo pari a 8,5 miliardi di euro ed hanno scadenza 14/03/2013  (364 giorni). I Bot annuali (ISIN IT0004803273, prima tranche, emissione 15/03/2012), nella mattinata di martedi, sono stati assegnati per l’intero importo offerto al prezzo medio ponderato di 98,599 (rapporto di copertura 1,38 derivante da richieste per oltre 11,751 miliardi di euro) ed hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in forte discesa all’1,405% (corrispondente al rendimento semplice netto minimo dello 0,928% dopo aver sottratto ritenuta fiscale e commissioni bancarie massime, secondo Assiom Forex).

I Bot 3 mesi, che avevano fatto registrare rendimento medio ponderato pari all’1,907% nell’asta del 12 settembre 2011, sono offerti per un importo pari a 3,5 miliardi di euro ed hanno scadenza 15/06/2012  (92 giorni). I Bot trimestrali (ISIN IT0004804859, prima tranche, emissione 15/03/2012), nella mattinata di martedi, sono stati assegnati per l’intero importo offerto al prezzo medio ponderato di 99,874 (rapporto di copertura 2,23 derivante da richieste per oltre 7,818 miliardi di euro) ed hanno fatto registrare rendimento medio ponderato in forte discesa allo 0,492% (corrispondente al rendimento semplice netto minimo dello 0,39% dopo aver sottratto ritenuta fiscale e commissioni bancarie massime).

Fonte: Dipartimento del Tesoro

(per la prossima asta dei Bot 3 mesi e dei Bot a 1 anno: “Bot annuali e Bot trimestrali: asta dell’11 aprile 2012”)