Il tetto alla sospensione del mutuo casa

Forse ci siamo. Venerdi prossimo Abi e associazioni dei consumatori dovrebbero giungere alla firma del documento comune sulla “moratoria mutui”, il sospirato piano che consentirebbe la sospensione per 1 anno delle rate di pagamento, a partire da quelle in scadenza febbraio 2010, per determinate categorie di soggetti in difficoltà economica (http://www.questidenari.com/?p=1582). Al momento non sono previsti interessi di mora da corrispondere per il periodo di sospensione.

L’accordo riguarderebbe le persone che, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2009, non sono state in grado di onorare i propri impegni nei confronti delle banche per un periodo massimo di ritardo nei versamenti pari a 180 giorni, causa la perdita del lavoro o altri impedimenti di natura fisica.

Fra i paletti fissati vi è il tetto massimo al mutuo erogato, non superiore a 150.000 euro, ed il reddito massimo del titolare di mutuo per acquisto dell’abitazione principale, fissato nella misura di euro 40.000 annui.

In ogni caso, all’atto dell’adesione la banca potrà concedere a favore del mutuatario modifiche migliorative dell’accordo.

Fonte: IlSole24Ore

LEGGI L’ACCORDO DEFINITIVO E SCARICA LA MODULISTICA: http://www.questidenari.com/?p=1732

I modelli F23 ed F24

Come ampiamente già riportato, la maggior parte dei versamenti a favore dell’Agenzia delle Entrate viene fatto tramite il modello F24 che si può scaricare dal sito del Ministero delle Finanze.

Riportiamo invece l’istanza di ravvedimento per la correzione dei codici tributo utilizzati sui modelli F23 ed F24 da trasmettere in carta libera all’Agenzia delle Entrate quando ci si rende conto dell’errore commesso.

Scarica il RAVVEDIMENTO PER CORREZIONI DATI MODELLO F24 – formato pdf

Scarica il RAVVEDIMENTO PER ERRATO CODICE TRIBUTO O CODICE UFFICIO (MODELLO F23) – formato pdf

Scarica i CODICI TRIBUTO (F24) – formato txt

Scarica i CODICI TRIBUTO (F23) – formato txt

Previsioni di fine 2009: tassi giù

Per quanto le stime sulla ripresa in Europa si facciano sempre più ottimistiche, e nonostante la locomotiva americana stia “sbuffando” per ripartire, l’atteggiamento della Bce (http://www.questidenari.com/?p=1602) appare improntato ad una posizione di prudenza dettata fondamentalmente da due fattori.

Il primo è la mancanza di previsioni minacciose sull’inflazione, che gli analisti ritengono potrà essere controllata anche oltre il breve termine.

Il secondo fattore è dettato dalla consapevolezza che continuare a tenere il tasso base sui livelli minimi significa limitare il rischio di esplosione per i bilanci degli Stati sovrani.

Il primo pensiero va al deficit della Grecia con un buco da 300 miliardi di euro, e ancora poco si è sentito parlare del downgrade delle previsioni espresse dalle agenzie di rating sul debito spagnolo (fonte: Morningstar.it).

Naturalmente anche la crisi di Dubai non può che contribuire a togliere serenità dalle menti dei manovratori di Bruxelles, temendo questi ultimi un effetto domino simile a quello già sperimentato negli ultimi tempi dai sistemi finanziari anglosassoni. Le agenzie di rating, in via prudenziale, stanno monitorando strettamente proprio le finanze di USA e Gran Bretagna, essendo le banche inglesi quelle a maggior esposizione al rischio di bolla immobiliare.

I riflessi della congiuntura economica e dei comportamenti degli operatori dei mercati finanziari, tradotti nelle quotazioni dei tassi future, evidenziano attese al ribasso per l’Euribor a 3 mesi su tutte le scadenze (fonte: Ilsole24Ore.com).

Sul fronte dei tassi fissi – giova ricordare che i contratti di mutuo casa, nella maggior parte dei casi, sono stati stipulati a tasso fisso – l’Irs a 10 anni, parametrato al Bund decennale tedesco, è sceso perché il “volo verso la qualità” indotto dal declassamento della Grecia ha portato ad acquisti massicci del titolo del debito pubblico tedesco, e al conseguente innalzamento del prezzo.

Come per il tasso variabile, anche le attese per l’Irs sono caratterizzate dal ribasso del future a 2-3-5 anni (fonte: IlSole24Ore.com).

Vincita record al Superenalotto: 9 miliardi allo Stato!

Meraviglie della psiche umana! Proprio in tempo di crisi, quando i cordoni della borsa dovrebbero essere tenuti strettamente a bada, si manifesta un balzo in avanti delle scommesse sui Giochi di Stato.

Come a dire che il momento del bisogno fa volare il desiderio di ricchezza (o il sogno?) più di quanto gli spietati conti della terza settimana, in qualche caso la seconda, riescano a suggerire una condotta prudente e ragionevole. Se ricordate, l’estate scorsa c’era un sindaco che voleva emanare un’ordinanza per impedire le scommesse ai pensionati, sapendo per certo che più di qualche nonnino suo compaesano, mensilmente, dilapidava le poche centinaia di euro nelle proprie disponibilità.

I Monopoli di Stato, che fino ad ottobre hanno registrato una crescita della raccolta nell’ordine del +13,4% rispetto al 2008, stimano di arrivare a quota 53 miliardi di euro per la fine dell’anno, di cui 9 finiranno nelle casse dell’Erario.

Cito il più apprezzato Superenalotto, non tanto per la probabilità di incassare il jackpot che è uno zero virgola seguito da troppi zeri, ma per segnalarvi che il 65,4% della raccolta finisce divisa fra le ricevitorie, il concessionario ed il governo che si mangia la fetta grossa della torta (oltre il 47,4%). Solo il rimanente 34,6% va diviso tra i giocatori vincitori.

Al contrario del Gratta e Vinci, per il quale il banco trattiene solo il 27% della raccolta, mentre tutto il resto va ai vincitori.

Fonte: Il Corriere.it

Juve – Bayern non è finita al 90°

Il danno che si è procurata la Juventus ieri sera, animata da un impeto autolesionistico che ha condotto i fuoriclasse bianconeri a subire il gioco e le reti di una squadra tecnicamente mediocre, non si limita alla grave sconfitta patita sul campo.

In aggiunta agli introiti Champions da cui è stata estromessa, per questa stagione persi irrimediabilmente per una cifra superiore ai 5 milioni di euro, la società Juventus ha pure subìto il crollo della quotazione di Borsa del proprio titolo, a -7,5% poco dopo le ore 10:00 di stamane.

Fonte: Il Corriere.it

(per i ricavi della Juventus nella stagione 2009/2010 si legga http://www.questidenari.com/?p=3668)

DURC obbligatorio per i venditori ambulanti

Entro il 31 gennaio 2010 anche i titolari di attività di commercio ambulante su aree pubbliche (venditori ambulanti) dovranno produrre il Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), di cui all’art. 1, comma 1176 della legge 296, 27 dicembre 2006 (Finanziaria 2007).

Il DURC certifica la regolarità contributiva dell’azienda che, alla data in cui si effettua la verifica e con riferimento all’intera situazione aziendale, risulti in linea con i pagamenti e gli adempimenti previdenziali, assistenziali e assicurativi nonché con gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente.

Sulla base delle modifiche entrate in vigore il 5 agosto 2009 ed introdotte dall’art. 11-bis della legge 102/2009 (conversione del D.L. 78 del 1° luglio 2009 che ha modificato gli artt. 28 e 29 del D.Lgs. 114, 31 marzo 1998), il documento deve essere presentato all’atto della prima richiesta di autorizzazione al commercio ambulante e poi con cadenza annuale entro il 31 gennaio di ciascun anno successivo a quello del rilascio dell’autorizzazione, pena la revoca della licenza.

Il DURC è rilasciato unitariamente dall’INPS, dall’INAIL e, ove intervengano lavori edili, dalla Cassa edile competente per territorio. I soggetti interessati alla richiesta di certificazione devono accedere telematicamente al sito web www.sportellounicoprevidenziale.it.

Ulteriori approfondimenti dalla fonte Informatore de Il Sole 24 Ore.