Tassi di interesse negativi per Bot people e correntisti svedesi

Notizie curiose e beffarde dal mondo finanziario: all’ultima asta dei Bot trimestrali, il relativo rendimento lordo, una volta sottratte le imposte – da calcolarsi nella misura del 12,5% – e le commissioni sul prezzo del titolo – massime stimate allo 0,10% – da pagare alla banca, assume valore NEGATIVO (esattamente pari a -0,08511% ……… !!?! per chi volesse cimentarsi ad elaborare le cifre riportate dal sito ASSIOM dell’Associazione Italiana Operatori Mercati dei Capitali).

I risparmiatori che finanziano il debito italiano, in altri termini, pagano le banche per aggravare il deficit pubblico.

Per spuntare rendimenti positivi, sia pur in calo (ma tanto ci siamo abituati), gli stessi risparmiatori dovrebbero acquistare il Bot annuale (Fonte: IlSole24Ore).

Consoliamoci col fatto che gli eventi sono frutto del libero agire delle forze di mercato, e non sono conseguenti a manovre impositive come è accaduto in Svezia. Dove i risparmiatori pagano lo 0,25% di interesse negativo sui loro depositi bancari, anziché essere pagati.

E’ la prima volta che una banca centrale decide di applicare una sorta di tassa di custodia per mantenere i soldi nei caveau, col fine di incentivare la circolazione di moneta nel sistema finanziario; ma potrebbe non essere l’ultima: in caso di difficoltà legate alla ripresa economica, la mossa potrebbe essere imitata dalla Bank  Of  England (Fonte: Morningstar).

La prudenza al bancomat

Con l’aumento del numero degli sportelli bancomat, istallati nelle filiali di tutta Europa, va aumentando pure in maniera preoccupante il numero delle truffe realizzate.

E’ bene quindi avere conoscenza delle raccomandazioni finalizzate a non incappare nei meccanismi predisposti da organizzazioni criminali per sottrarci soldi quando ci rechiamo presso l’ATM.

Fra queste vi è l’utilizzo, quando possibile, degli sportelli bancomat all’interno di banche, edifici ed aree al chiuso, da preferire a quelli all’aperto e isolati.

Oltre a controllare la zona circostante, occorre prestare attenzione alle persone in coda per accedere allo sportello, affinché non si avvicinino troppo.

La digitazione del codice PIN deve essere eseguita rimanendo vicini allo sportello e coprendo le dita sulla tastiera con l’altra mano, onde evitare che altre persone o telecamere nascoste captino le cifre.

Ed infine, per evitare il furto dei dati relativi alla carta bancomat – tecnica denominata skimming – occorre accertarsi che qualche strano dispositivo non sia stato attaccato, anche con la colla, alla fessura per l’inserimento della carta o alla tastiera.

Se la carta dovesse essere trattenuta, meglio denunciare subito l’accaduto: potrebbe trattarsi di card trapping, con cui viene sottratta la carta originale.

Potete trovare ulteriori specificazioni sul sito web IlSole24Ore.

La misura del rischio operativo /2 – Significato di Leva Operativa

Prima di procedere, occorre distinguere tra le componenti di reddito che rimangono immutate, o variano, sulla base delle quantità prodotte (ed ipotizziamo pure vendute, per quieto vivere!) – pur nella consapevolezza che tale distinzione presenta limiti evidenti in ordine all’esistenza delle infinite sfumature indicate coi termini di costi “semi-fissi” e “semi-variabili”, o in ordine al periodo temporale in oggetto (nel lungo termine cadrebbe ogni distinzione e i costi sarebbero tutti variabili!).

Per quanto attiene ai ricavi, siccome non ci occuperemo delle organizzazioni non profit (anche dette “senza fine di lucro” per via del divieto di distribuzione degli utili) che si caratterizzano per la presenza di ricavi fissi derivanti da donazioni e contributi pubblici indipendenti dal volume dei servizi erogati, la componente in oggetto sarà considerata variabile.

Diversamente, i costi saranno distinti in fissi e variabili in base alla quantificazione del loro ammontare con l’aumento della quantità prodotta.

Se rileggiamo la formula della leva operativa (http://www.questidenari.com/?p=1022), questa indica che una determinata azienda, con una determinata struttura dei costi nell’esercizio n, per l’anno successivo può attendersi (ad esempio) un incremento dell’1,4% di reddito operativo (RO) se le vendite (RT) aumentano dell’1%. Ma vale anche il viceversa, nel senso della pari diminuzione dei profitti al pari calo delle vendite, come si evince dalla rappresentazione dei valori assoluti nell’esercizio speculare (n+1)’:

Tav. 1

Tav. 1: leva operativa e volumi di vendita

La Tav. 1 mostra chiaramente che una variazione positiva (+10%) delle quantità vendute (q), a parità di prezzo unitario di vendita (p), di incidenza unitaria del costo variabile (CVu) e di costi fissi (CF), produrrebbe un incremento del profitto nella misura del +14% (da 50 a 57), esattamente nelle proporzioni indicate dalla Leva Operativa (LO); al contrario, una contrazione delle vendite del 10% nell’esercizio (n+1)’ farebbe diminuire il profitto del 14% (da 50 a 43).

Se questo esempio evidenzia che la Leva Operativa esprime la “reattività”, ovvero la sensibilità dell’impresa a creare profitti, o a generare perdite, tuttavia almeno due questioni appaiono irrisolte:

1) cosa determina la suddetta “reattività”?

2) è necessario disporre di 2 schemi di Conto Economico successivi per eseguire il calcolo della Leva Operativa?

(continua http://www.questidenari.com/?p=1169)

Le dimensioni della Zecca

Ogni Stato organizza la propria Zecca sulla base della specifica necessità di disporre di moneta atta al funzionamento del sistema economico. Taluni Stati, caratterizzati da dimensioni piccole, preferiscono procurarsi monete facendo ricorso all’acquisto dalla Zecca di uno Stato più grande.

Nell’antica Atene del V° secolo A.C., la Zecca era un grande edificio con adeguate misure di sicurezza e muri molto spessi, situato al centro della città, ai margini dell’agorà.

Ma molto più spesso, nel corso dei secoli, l’attività di produzione delle monete è stata delegata a botteghe artigiane che si occupavano della lavorazione di metalli attraverso l’impiego di un numero limitato di persone e attrezzi.

La BCE non interviene sui tassi

Ancora tutto come da attese nella zona Euro: Trichet lascia i tassi invariati – fra cui il costo del denaro all’1% (http://www.questidenari.com/?p=931) – e dichiara che non è ancora il momento di avviare la exit strategy a conclusione delle politiche di sostegno al credito.

Infatti, se il periodo peggiore per la produzione nell’Eurozona può dirsi concluso, le aspettative di ripresa, soltanto graduale, consigliano un atteggiamento orientato alla cautela.

Fonte: IlSole24Ore

La misura del rischio operativo /1 – Definizione di Leva Operativa

A chi è capitato di trovarsela di fronte per motivi di studio o di lavoro, sarà rimasta la sensazione di un concetto sfuggente, pur nella semplicità della sua formulazione algebrica che ricalca quella utilizzata per misurare l’elasticità della curva di domanda.

La Leva Operativa rappresenta uno strumento di analisi indispensabile per chiunque debba cimentarsi nell’interpretazione dei numeri espressi da un’azienda, e perciò la rilettura di un simile argomento, a diversi anni di distanza dalle fatiche accademiche, mi ha reso consapevole della necessità di un contributo personale di affinamento causa la crescente complessità della realtà imprenditoriale.

Anzitutto, la Leva Operativa è un indicatore del grado di rischio operativo: pertanto la nostra attenzione è limitata a quanto accade nella parte “alta” dello scalare di Conto Economico riclassificato secondo il criterio della pertinenza gestionale; tutto ciò che attiene a oneri e proventi finanziari, oneri e proventi straordinari, e oneri tributari, non ci interessa.

Ci interessano invece le componenti operative del reddito, ovvero i ricavi e i costi collegati alle attività tipiche d’impresa (gestione caratteristica e gestione degli investimenti).

La Leva Operativa (LO) è definita come la variazione relativa del Reddito Operativo (RO) rapportata alla variazione relativa dei ricavi di vendita (RT):

LO = ΔRO : RO  /  ΔRT : RT

ovvero esprime la sensibilità del profitto operativo al variare delle vendite.

(continua http://www.questidenari.com/?p=1198)